Le finezze de pennelli italiani, ammirate, e studiate da Girupeno sotto la scorta, e disciplina del genio di Raffaello d'Vrbino : con vna curiosa, ed'attentissima osseruatione di tutto ciò, che facilmente possa riuscire d'vtile, e di diletto à chi desidera rendersi perfetto nella teorica, e prattica della nobil'arte della pittura . vna vaghezza, & armonia così aierauigliofamente accor-data, e foda vi comprendo, che non fofo di molto mammae-ftra, ma totalmente minnamora , e rapifec. Tu dici veramentecene, diffe il Maeftro, ma qual* altro di tuo contento maggiore,fé il Ciel ti guardi, per il ref


Le finezze de pennelli italiani, ammirate, e studiate da Girupeno sotto la scorta, e disciplina del genio di Raffaello d'Vrbino : con vna curiosa, ed'attentissima osseruatione di tutto ciò, che facilmente possa riuscire d'vtile, e di diletto à chi desidera rendersi perfetto nella teorica, e prattica della nobil'arte della pittura . vna vaghezza, & armonia così aierauigliofamente accor-data, e foda vi comprendo, che non fofo di molto mammae-ftra, ma totalmente minnamora , e rapifec. Tu dici veramentecene, diffe il Maeftro, ma qual* altro di tuo contento maggiore,fé il Ciel ti guardi, per il reftante delle Stanze hai ritrouatof Lin-cendio di Borg« prontamente foggimi fc Girupeno, Taci, rifpofeil Genio, non dir più oltre che lhai indovinata; unte fono ftu-pende, ma in quefta il mio Raffaello ha fuperato fé medefimo,ed*in particolare in quei due Nudi, ne quali pare hauer pretefofìngere Enea portante fopra de propri) homeri il Padre Anchf-fe, che in vero non fi ponno ne disegnare, ne efprimere mi-gliori. Horsù io vedo che ti fei auuanzato così bene nel cono-feimento del buono, che poco più ti refta, fé non di quello delloperare affai, e mai fiancarti -, edio in tanto leco mi rallegro. Si racconta qtnUo andauano alla giornata o/feruandó nclla^Pittura per la Città di T^tma li c/uc^ >Maejlro, e Dtfitf. GAP. IV. N tanto non fi mancaua ds quella Nobil còppia( mentre fi daua qualche poco di paufa alli conti-nui fludij , cofa molto neceflaria per conferirnefempre frefeo lintelletto) di andare a vifitar* lO-pere piti belle <fc{Ji Città , hauendo il Genio dato DE PENNELLI ITALIANI. già ifl primo luogo à riconoscere alGiouane lOpere tutte diRaf- &/<$[*-,Scilo, ed*in particolare le Sibille nella Chiefa della Pace, la del1^ Pmc$. Tauola in S. Pietro Montorio, il Profèta in S. Adattino, le due _ otarta Loggie de Chigi con le Fauofe di Pfiche, e della Galatea, oltre mquelle gii rinomate del Vaticano. Quando vn giorno fri glaltri lo conduffe


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