Memorie della RAccademia delle scienze dell'Istituto di Bologna, Classe di scienze fisiche . in modo assai obliquo, strisciando siili* osso, e muovere una leva di terzogenere, il cui braccio breve èprossimale o in alto, e il bracciolungo è distale od in basso. Così pure, se paragoniamo fradi loro il movimento di supina-zione con quello di pronazione vediamo che il [irimo è unmovimento di forza, il secondo di riposo. Per questultimomovimento inoltre faccio osservare che, essendo la mano ar-ticolata al radio per mezzo delle ossa del carpo, si trovaad avere il suo asse di movimento in un punto ec


Memorie della RAccademia delle scienze dell'Istituto di Bologna, Classe di scienze fisiche . in modo assai obliquo, strisciando siili* osso, e muovere una leva di terzogenere, il cui braccio breve èprossimale o in alto, e il bracciolungo è distale od in basso. Così pure, se paragoniamo fradi loro il movimento di supina-zione con quello di pronazione vediamo che il [irimo è unmovimento di forza, il secondo di riposo. Per questultimomovimento inoltre faccio osservare che, essendo la mano ar-ticolata al radio per mezzo delle ossa del carpo, si trovaad avere il suo asse di movimento in un punto eccentrico,per guisa che, lasciata a se, essa cade in pronazione peril proprio peso, trascinando seco il radio che ruota sul cubito,il quale non è capace che di movimenti di estensione e diflessione sullomero. Quindi - a mio avviso - in condizioni normali anatomo-fisiologichei movimenti che devono compiere i muscoli innervati dal radiale, richiedono uno sforzomolto maggiore a confronto di quello richiesto dai muscoli innervati dal mediano e dalSerie VII. Tomo IV. 1916-1917. 31 Fig. A. ascellareperforataN. radialeperforato sfi-brato, ecclii-motico Fig. 10. 204 cubitale. Onde le lesioni anche leggere del nervo radiale, capaci di portare una sem-plice interruzione fisiologica del nervo, riescono sempre gravi. Ciò appare tanto di piùquando si tenga conto che per i movimenti di estensione, flessione dorsale, nonché disupinazione della mano è deputato un solo nervo - il radiale -, mentre per i movi-menti opposti agiscono due nervi il mediano e il cubitale - che sipossono in parte coadiuvare. Quindi maggior sforzo per il primo, cheè solo a funzionare, assai minore sforzo per i secondi. Da ciò si com-prende la facile e frequente compromissione della funziono del nervoradiale che si traduce con la caduta della mano e la mancata supina-zione attiva. Rispetto al trattamento di questi casi ben poco posso dire perchèdella neurolisi da noi colla massima cura eseguita non risult


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