Gli amori pastorali di Dafni e Cloe .. . mi, di meraviglia caduto in diletto,poscia in desio di farne ritratto, procurai di far-lami esporre e secondo che esposta mi fu, mi sonoaffaticato di scriverne quattro Ragionamenti, liquali consacro per dono ad Amore, alle Ninfe,ed a Pane, per piacere e giovamento a tutti cheleggeranno, per rim dio aglinfermi, per confortoagli afflitti, per rimembranza a quelli che hannoamato, e per ammaestramento a quelli che ame-ranno : perciocché nessuno fu mai che non amassee nessuno sarà che non ami, finché il mondo avràbellezza i e che gli occhi vedranno. A noi do


Gli amori pastorali di Dafni e Cloe .. . mi, di meraviglia caduto in diletto,poscia in desio di farne ritratto, procurai di far-lami esporre e secondo che esposta mi fu, mi sonoaffaticato di scriverne quattro Ragionamenti, liquali consacro per dono ad Amore, alle Ninfe,ed a Pane, per piacere e giovamento a tutti cheleggeranno, per rim dio aglinfermi, per confortoagli afflitti, per rimembranza a quelli che hannoamato, e per ammaestramento a quelli che ame-ranno : perciocché nessuno fu mai che non amassee nessuno sarà che non ami, finché il mondo avràbellezza i e che gli occhi vedranno. A noi doniDio graJa di viver castU & di scriver gii amorialtrui» BAGIONAMENTO PRIMO Grande e bella città di Lesbo è Metellino ; i! suo sito èin su la marina posta in fra canali di mare e striscie diterra. Nella terra sono d* ambe le sponde edifìcj bellissimi,e per mezzo, strade popolatissime. A piedi degli edifìcjcorrono i canali ; e sopra ciascun canale, dalluna strisciadi terra all altra, sono ponti di finissimo marmo, 3 d*a»;-. L?3?!osa stradar* ; laonde a vederla ti parrebbe piuttostoun isola, che una città. Fuora di Metellino, poco più didue miglia lontano, era la villa dun ricchissimo gentiluomo, bellissima, grandissima possessione, eoa mo&taguuoi* 6 DAFNI E CLOE piene di Aere, con pianure di grani, poggetti di vigne, pa-scioni di bestiami, d ogni cosa comoda, abbondante, edilettevole assai, e posta lungo la riva del mare talmente,cbe T onde la battevano, e leggermente di rena r asperge-vano ; stanza veramente del riposo, e del recreamentodell anima. Par questa villa pascendo un capraro, il cuinome era Lamone, trovò in questa guisa un picciol bam-bino, e con esso una capra, che lo nutriva. Era in unaboscaglia, presso a dove egli pasceva, una sfolta macchiadi pruni d ellera, e di vilucchi, in modo da ogni bandaavvinchiata e tessuta, che d una deserta capanna tenevasomiglianza. Questa casa avea la fortuna provvista air e-sposto bambino, e la sua cuna era ivi dentro un


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