. Dialogo dell'imprese militari et amorose . rarum, efrparticeps confiliorumdelDuca, dichiaratemi, vipregOyche fanno queidue Leonifatto quesio albero ì Guatò fot? occhi] y e quadro il ceffo del Cappellano y il qualeancor che ben togato y non fapeua lettereyfe non perlefejìe j e come acutoyfalfoyepronto chegli era,Nonvi auuedeteydiffèychefanno laguardia al lauro perdifenderlo dalla furia di quefii Poeti > che corronoal romore,hauedo vdita la coronazione dellAbatediGaeta fatta in Roma, accioche nonvenghino afogliarlo di tutte le fronde,perfarfi laureati ìRe* fticò DI C3f. Giono. 19


. Dialogo dell'imprese militari et amorose . rarum, efrparticeps confiliorumdelDuca, dichiaratemi, vipregOyche fanno queidue Leonifatto quesio albero ì Guatò fot? occhi] y e quadro il ceffo del Cappellano y il qualeancor che ben togato y non fapeua lettereyfe non perlefejìe j e come acutoyfalfoyepronto chegli era,Nonvi auuedeteydiffèychefanno laguardia al lauro perdifenderlo dalla furia di quefii Poeti > che corronoal romore,hauedo vdita la coronazione dellAbatediGaeta fatta in Roma, accioche nonvenghino afogliarlo di tutte le fronde,perfarfi laureati ìRe* fticò DI C3f. Giono. 19 plico il Capfe II ano y come huomo che fi dilettaua difar qualche fonetto ,che andaua in zoccoliper lerime,quefla e malignità inuidiofa ; Soggiungedo,che domine importa al duca Lorenzo, che7 buonPapa Leone habbia cortefemente laureato lAbateBarabatlo, e fattolo triumphare su lLlefante ì dimanierale la cofa andò allorecchia del Cardina-le > efiprefe vna gran fella di M. Domitio, comedi Poetamagro,e Cappellano di piccola £v in oltre da offeruare,che non ci fa intellettodi molta fuferbia,e prefuntione,ben che habbia belcorpose beli anima* pereti ella rende vano lauto-re, come fu quella, che portò il gran Cardinale diS. Giorgio, Rafael Riario, ilquale mife in mille B 2 20 LE IMPRESE luoghi del fio palazzo vn Timone di Galea convn motto difopra, che dice :hoc o p v s. quafìvoleffe dire,perfare quelli magnifcentifimi edi-fcìj e glorio fé op£re, mi di bifogno ejfer Papa, egouernare il mondo* laquale imprefa riuscì vaniffima^ quando fti creato Leone, e dopo , che e fendoegliconfapeuole dellaconiuradel Cardinale Alfon-fo Petrucci, reHoprefo, conuinto, &$oliato dellefaculta>& confinato a Napoli, doue finì fua vita.


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