Vite de' pittori, scultori ed architetti, che anno lavorato in Roma : morti dal 1641 fino al 1673 . colla morte di quegli uomini valorofi > che le fan-no nafcere . 11 rendere minuto conto di tutte le opere dell Al-bani, la ftimo imprefa difficile, maffime di quelle, che nonfono permanenti in un luogo ftabilito, anzi fono foggette ad e/Tcrtrafportate. La fua prefenza fu fempre grata, e benché di ftatu-ra non molto grande, il fuo volto era gradito per effere piace-vole , e di affabile apparenza ; folo in quelli ultimi annila fciatìca gli cagionò un certo camminare dubiofo , edimperfetto . Vef


Vite de' pittori, scultori ed architetti, che anno lavorato in Roma : morti dal 1641 fino al 1673 . colla morte di quegli uomini valorofi > che le fan-no nafcere . 11 rendere minuto conto di tutte le opere dell Al-bani, la ftimo imprefa difficile, maffime di quelle, che nonfono permanenti in un luogo ftabilito, anzi fono foggette ad e/Tcrtrafportate. La fua prefenza fu fempre grata, e benché di ftatu-ra non molto grande, il fuo volto era gradito per effere piace-vole , e di affabile apparenza ; folo in quelli ultimi annila fciatìca gli cagionò un certo camminare dubiofo , edimperfetto . Vefll fempre nobilmente , ma con modera-tezza , e nel praticarlo fi refe grato , defiderabile , amo-revole , cortefe , e nell infegnare affai cordiale , e libe-ro . Fece molti allievi di confiderazione , e di filma an-zi alcuni fono divenuti eccellenti Maeftri . Mi fu raccon-tato , che molti di qucftì volevano celebrargli un bellifll-mo funerale in Bologna cofa affai conveniente ad un tant*uomo , ma che furono ingiufiamente impediti dall invidia,de malevoli > che mai non manca ? MU I 2PP. MICHELANGELO CERQUOZZI PITTORE, Morì V Anno 1660, A Peifona , che ci vien portata alle manidalla ferie degli anni , è MichelAngelo Cer-<]U02zi foprannominato delle Battaglie . Eglinacque in Roma lanno i<5oi nel Mefe dìFebbraro il giorno della Purificazione diMaria Vergine . Suo Padre chiamavafi Mar-cello Cerquozzi , e fua Madre Lucia Vaf-falli ambedue Romani . Quando Michel Angelo fu giuiitoall età di dodici anni fu interrogato dal Padre a qualoprofeffione penfava di iacamminarfi per iftruirfi. Rifpofe ,che il genio lo inclinava alla pittura , e che egli volontie-ri a farebbe a quella applicato . Suo Padre non facendoaltra rifjelììonc fenza fargli fare veruno ftudio di lettere ilcondufTe dal Cavalier Giufeppe Cefare Romano , detto dìArpino , perche lo ifUuifle in così nobile efercizio , tenen-do quegli allora il primo luogo del credito , e della ripu-tazione . Veramente 1 imp


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