. Dell'imprese . conindubitata iperanza, che debbano da i voilri chiari intelletti elfere feo-perte tutte quante ; e che ella nel uolirò animo ne fia lenza paffione, econ molta diferezione alfai lodeuole giudicata. ATTO. Il portato-re di quella vltima Imprefa e lalpetto , el valor deifa, mi ipingono incerto modo a farai di nuouo ientir quella della ilella dellOriuolo, chefendile igiorni palliti : ma per diuerfa cagione ; per eller ella viàta dagiouane della medefìma nobilfamiglia della raccontata, dico dal gen-ali Mimo Gio. Battiita Placidi, e per parermi quella ancora non menouaga a vedere, c


. Dell'imprese . conindubitata iperanza, che debbano da i voilri chiari intelletti elfere feo-perte tutte quante ; e che ella nel uolirò animo ne fia lenza paffione, econ molta diferezione alfai lodeuole giudicata. ATTO. Il portato-re di quella vltima Imprefa e lalpetto , el valor deifa, mi ipingono incerto modo a farai di nuouo ientir quella della ilella dellOriuolo, chefendile igiorni palliti : ma per diuerfa cagione ; per eller ella viàta dagiouane della medefìma nobilfamiglia della raccontata, dico dal gen-ali Mimo Gio. Battiita Placidi, e per parermi quella ancora non menouaga a vedere, che nobile a udire. Mi Ipronaoltre a ciò non leggier-mente a fauellarne, lhauere udito ragionare, che ad alcuni, che la wid-dero già, non panie, che di ella lì potellè trar lentimento buono ; ouueroche acconciamente potelfe accollarli alle qualità dellanimo di-chiunque iia ; per non dire chi t ha prefa ad ufare per inoltra defuoidegni penlieri» £e 2 Vi 410 IMPRESE Dì Giouctn Battìgia Tlacìdi. <XHX^. La bontà dunque, e la nobiltà del fentimcnto di quella ftella orale,per con chiamarla, fecondo il parer mio, è riporta in uoler colui, cheladopera, inoltrar dhauer dato , e dedicato in maniera lanimo, e tufrto fé ireffo al feruigio damata Signora, o di gran Signore, chogni penfiero, ogni fludio, Se ogni opera, che di lui polfa mai vfeire ; depen-di: Tempre , & in tutto dalluna, o dallaltro delle predette fìngulari perfone : che colla maggioranza hauuta in dono da lui medefìmo fopra féfteflo, diilingua ad elio , e moderi il corfo del tempo della fua uita:rendendolo auuertito di tutto ciò, chin piacere , & honore, e ferui-gio di ella amata donna,o di elio feruito Signore debba adoperaretal feruidorè,od amante. Or cjual proferra ciafeuno di coftoropuofare aìuoi maggiori, e padroni, che amando , o {emendo ananzi que-fla ; che quegli (ì faccia, da cui è portata fi fatta itellaPe qual dono li puòufare di più gran ualore,che moftrarfl foggetto comembri, e collo


Size: 1891px × 1322px
Photo credit: © Reading Room 2020 / Alamy / Afripics
License: Licensed
Model Released: No

Keywords: ., book, bookdecade1590, bookiddellimprese01barg, booksubjectemblems