. Le imprese illustri . VEST^t IWPBEU , SI COME SI M0-ftra molto uaga nelle figure, così par che promet-ta pili d un leggiadro fentiméto nell intention del-1 autor fuo Percioche primieramente col Sole co-perto, ò circondato dalle nuuole uiene il Mottodelllmprela HI HjC CL^lRIOR à dimoflrarlaquafi naturale & ordinaria proprietà della luce,che è di tanto maggiormente rilplendere quantella è più raccolta in fé Merla,& quato meno irai uifì-ui di chi la rimira, hanno (patio d intorno à lei dandarli diuidédo &ipar-gendo per la trafparenza dellaere Con quella bellifsima confiderationfilolofi


. Le imprese illustri . VEST^t IWPBEU , SI COME SI M0-ftra molto uaga nelle figure, così par che promet-ta pili d un leggiadro fentiméto nell intention del-1 autor fuo Percioche primieramente col Sole co-perto, ò circondato dalle nuuole uiene il Mottodelllmprela HI HjC CL^lRIOR à dimoflrarlaquafi naturale & ordinaria proprietà della luce,che è di tanto maggiormente rilplendere quantella è più raccolta in fé Merla,& quato meno irai uifì-ui di chi la rimira, hanno (patio d intorno à lei dandarli diuidédo &ipar-gendo per la trafparenza dellaere Con quella bellifsima confiderationfilolofica pott ebbe dunque 1 Autor di quella Imprefa, Signor di gentilifsi-ma natura,auer uoluto accennar con uaghezza,& con leggiadria qualchebella donna da lui amata, la quale per uedouanza , ò per altra cagionefìfolle ueflita tutta di negro,&in maniera uedouile & luttuofauelato il uolto. Onde abbia uoluto dire, che ella in cotal giufa napparirle al mondo ZZ i. 3*4 DELLE IMPRESE tanto più bella,& tanto più chiara & marauigliofa la bellezza del uoto , &lofplendor durino de gli occhi fuoi. Sopra del qual penderò io nidi gii alcune ftanze di Gabriello Perciualie da Racanati, giouene molto (opra ilcorfo delletà fua ueramente miracolofo dingegno, & di dottrina in ogniforte di belle lettere. Le quali ftanze per efler beilifsime , io , che procu-ro,quà to poflb, di dar dilettatione,& utile à i lettori, giudico efler moltoin proposito di mettere in quefto luogo, mafsimamente feruendo à pienoper confermatione di quanto ho detto. Et fon quefte. A lapparir de la miafanta luce,Chè nouo e maggior Sole al mondo aggiunto,Laltro, che per natura il giorno adduceRetto fmarrìto, e di dolor compunto,Giu(io dolor, cbelfommo eterno Duce^A-ueffe unaltro alfuo mifterio pria chegli flefio allorfinijfeLufato corfo t à Gioue afeefe , e dijfe. ,/ito Motor y [e gli ordini tuoi fonoIrreuocabilmente eterni e fanti,E sio fon anco Ã


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