. Le pompe funebri celebrate da' Signori Accademici Infecondi di Roma per la morte dell'illustrissima Signora Elena Lucrezia Cornara Piscopia accademica, detta l'Inalterabile . Lvrna intorno , ouè il fuo fral depofeElena, aduni i Cigni Tuoi Permeflo;E con metri fudati offra fc ileflbDi quella a celebrar 1 Opre fjrnofe, LArte, e lIngegno a conquiftar dlfpoil Ciò, chea itudio oftinatoè fol conce[fo;Così abbattuto il Vizio, e vinto il SedòFerma pace a fuoi fenfì in Dio compofe. Oh, fé auuerrà, che vniti al commun duoloDe gì INFECONDI e dAdria i mefti accentiSerghino a T Etra infra i fofpiri a vol


. Le pompe funebri celebrate da' Signori Accademici Infecondi di Roma per la morte dell'illustrissima Signora Elena Lucrezia Cornara Piscopia accademica, detta l'Inalterabile . Lvrna intorno , ouè il fuo fral depofeElena, aduni i Cigni Tuoi Permeflo;E con metri fudati offra fc ileflbDi quella a celebrar 1 Opre fjrnofe, LArte, e lIngegno a conquiftar dlfpoil Ciò, chea itudio oftinatoè fol conce[fo;Così abbattuto il Vizio, e vinto il SedòFerma pace a fuoi fenfì in Dio compofe. Oh, fé auuerrà, che vniti al commun duoloDe gì INFECONDI e dAdria i mefti accentiSerghino a T Etra infra i fofpiri a volo^ Piano del merto fuo fregi lucènti, Che accefi al Sol, per cui beato è il PoloFatti poi fi Vedran Piropi ardenti. IN 34 IN MÒRTE DELLA MEDESIMA /??> Si allude alla Virtù di detta Signora , e fi prouache non valle la morte per prmarla di vua. ODA Del , Domenico Antonio Monchtti Mùn^co di l^e rponde di LetePer non più flagellar mufica CetraAppendo,o Clio^ciòjche facrai al tuo merto,Mule, fé voi Capete Qual fia la Itrada, che conduce a lEtra^Chi mi addita di voi fentier più certo^Ahi che pur troppo apertoE il calle di Virtù, aia a nulla gioaa,Che lol il perde allor quando il troqa. per vagheggiare il Sole Palleggia Auge! real le vie ftellate * E librato Ìtr\ ita fu i proprj vanni, La pupilla , che vuole Lorme intracciar, che non Ufciò. fegnatc^ Proua nel ricercar quanto singaqni. Cosi volano gli anni. Parte il Tempo n inuola, il Sonno parte, E per leguirnc lOrme è vana oga D*An^ ip. D* Anfitrltc i perigli, ^ •_:^; Di NettunoglifdegnìirmatoIègn5 , ^j. O non cura j ò non vede, ò non apprende | Non giouano i configli Contro le furie de londofo Regno, Se proua in vn ì mille vicende; E pur chi ben lintende j - a^O lì legno ha in mar ralor placida calma, ;p-%o hh Ma gioco di Fortuna è fempre lAlma. .. .. ? }l Che in fafce*^Alcide il forte 5trang


Size: 1535px × 1628px
Photo credit: © Reading Room 2020 / Alamy / Afripics
License: Licensed
Model Released: No

Keywords: ., bookcentury1600, bookdecade1680, bookidlepompefuneb, bookyear1686