. Delle imprese, trattato . i occhi qiiefti pochi effempi, che non fono però cofi pochiche nò rinchiudano tutta lantichità per quei chan giudicio,e che nella materia dellImprefe voran feruirfene. Che pur ac-cade Tpeflb a noi che volendo efplicar qualche Virtù de Prin-cipi che gouernano, diamo di mano alle più leggiadre fauoledel mondo ; come facciamo anco ne publici Marmi,tanto po-co decoro dellantico fplendore ofleruando, che fiamo cagiondelle rifa a gli intendenti, &a quei che vengono a maraui-»gliarfi di quefta Città da gli vltimi cantoni di Europa. De gli altri oggetti che ponno figurar gl


. Delle imprese, trattato . i occhi qiiefti pochi effempi, che non fono però cofi pochiche nò rinchiudano tutta lantichità per quei chan giudicio,e che nella materia dellImprefe voran feruirfene. Che pur ac-cade Tpeflb a noi che volendo efplicar qualche Virtù de Prin-cipi che gouernano, diamo di mano alle più leggiadre fauoledel mondo ; come facciamo anco ne publici Marmi,tanto po-co decoro dellantico fplendore ofleruando, che fiamo cagiondelle rifa a gli intendenti, &a quei che vengono a maraui-»gliarfi di quefta Città da gli vltimi cantoni di Europa. De gli altri oggetti che ponno figurar gli AiifpicijdegliAmicbi) onde alcune proprietà dell*- -Imprefe fi Gap. X V 1II. Ramoso di giouar in tutti i modi pofsibilia gli ftudiofi di quefta profefsione, ho volu-to dallAntichità maeftra dellInuentione,nonfiDlamentc raccorrele figure delle Me-daglie , ma moftrar anco la ftrada de gli Au-fpicij, che come fi può veder nel difi:or{b,grande cognicione apportano, e facilità mirabile ad efplicar icon^. DELLE IMPRESE Cinque of- i concetti. E benché haueflero cinque ofleruationi Augurali ;feruarioni Dal Ciclo,da gli Vccelli,da i Tripudi], da i Quadrupedi,e dal-de gli Au- j^ ^^f^ j^^ ^^ (\qi^q Dire,come fono voci vdite,intoppi di pie-(^ieio ài, imagini offerte a gli occhi, e fimili ; nulla dimeno prende-Vccelli ranno i Curiofi quelle Figure che potran più commodamenteTripudi], riufcire a tar ogetto di corpo che fpef-Qj^idru- f^ ^j^^ occorrono gli ogetti dcFulmini che fan corpi a diuerfefj^j.^ Imprefe, ma non tutti fanno in che maniera collocar lì ponno Fulmini co per quei pcnfieri che figurar fi vogliono. Hor cofi lofleruaua-me li collo- no gli antichi, clie segli dalla finiftra hauefle dato fplendorccane. ^ij^ dcflira , era fegno di profpera riufcita i come fé dalla fuii-i Folgore ^^^ haucfle tonato il cielo fecondo il detto di Ennio, che II veae . dalli parte Intoniat Unum finiftra. per che le cofe finiftre ne gli Aufpicijjfelice


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