. Dialoghi di d. Antonio Agostini arcivescovo de Tarracona; sopra le medaglie, iscrizioni, e altre antichita: . n molti grifoni di rilieuo, che à due à due haueuano in mezzo vn candelierebeniflìmo lauorato, e fi diceua che quelle pietre erano fiate pigliate ò dal tem-pio del Sole, ò dApollo. B. Mi pare che V. S; deife à Marte vn galIo;e certe corazze, ò altre armi-, vorreifaperne la cagone . A. E cofa certa, che i foldati hanno dhauere auuertenza di llar vigilanti la not-te, nel modo che fa il gallo, il quale anchegli va con la creila, econgli fpronià guifa difoldato : e latrasfòrmatione di ef


. Dialoghi di d. Antonio Agostini arcivescovo de Tarracona; sopra le medaglie, iscrizioni, e altre antichita: . n molti grifoni di rilieuo, che à due à due haueuano in mezzo vn candelierebeniflìmo lauorato, e fi diceua che quelle pietre erano fiate pigliate ò dal tem-pio del Sole, ò dApollo. B. Mi pare che V. S; deife à Marte vn galIo;e certe corazze, ò altre armi-, vorreifaperne la cagone . A. E cofa certa, che i foldati hanno dhauere auuertenza di llar vigilanti la not-te, nel modo che fa il gallo, il quale anchegli va con la creila, econgli fpronià guifa difoldato : e latrasfòrmatione di eflb la mette Ouidio, che lofà Scudie-redi Marte; e perche sadormentò invna guardia che haueuada fare,choera dimportanza, hebbe quellaiigura . Delle corazze non farà neceffario toc-car cofa alcuna, poi che tutti lo fanno armato . In alcune medaglie ha vn tro-feo come vittoriofo,& ancora il fuo figliuolo Romulo, il quale acquiviò le fpo~glie dette opime,ammazzando il Capitano generale dellefercito nemico, e perquello può portare quel trofeo : & cccoui le medaglie,doueli vedrete Marte ha ancora altri animali oltre il gallo , e fono il picchio, & i lupi, i quali aiu-,. tarono ad allenare i fuoi figlioli Romolo, e Remo. De gli effetti della ilella di^Marte mi rimetto à gli Per qual cagione diede à(Mercurio il becco, &il Caduceo? pi utus ;. A. Vna borfa ho veduto che ha in mano Mercurio tome Dio delle merci, e de proio. Ai-guadagni ; eparlando della felicità, dicemmo, chel Caduceo fignificala bac- eumene,chetta diuina, con la quale fi ottiene ciò che fi deriderà, e con effa poteua da- Pa°S9*re il fonno perpetuo, e cauare dellanime dall Inferno, ò fare almeno che ciòparefTe. Del becco non mifouuiene altro , fé non che io lho veduto in moltiluoghi, come in certi intagli, & in vna infcrittione di Alemagna, & in vna me-daglia , nella quale Mercurio fla àcauallo àvn becco feome ii dice che fannole flreghe ) & ha in vna mano il Caduceo, e


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