. Rime di Michelagnolo Buonarroti. più già cuor i ma cenere y e carbone,^Anto alla fpememiadifè prometteT>onna pietoja, e bella, Qhe in rimirando quella , Sareiy qual fui per tempo^ or vecchio, e tardu Ma perei) ognor fi mette Morte inuidwfa, e fella Fra i miei diletti, e ifuoi pietofi fguardiy Solo conilien chio ardi Quel piccioltempo che la morte obblio. f^la perche lpcnfìer mio Pur là ritorna al pauentofe errore, 1) al mortai ghiaccio è /pento ti d Ice ardore. Se BVONARROTL 57 Se fer mordace dt moltanni lima Difcrefeey e manca cgmr tua Banca IfoglUyAnima inferma, or quando fia ti/ciogltx


. Rime di Michelagnolo Buonarroti. più già cuor i ma cenere y e carbone,^Anto alla fpememiadifè prometteT>onna pietoja, e bella, Qhe in rimirando quella , Sareiy qual fui per tempo^ or vecchio, e tardu Ma perei) ognor fi mette Morte inuidwfa, e fella Fra i miei diletti, e ifuoi pietofi fguardiy Solo conilien chio ardi Quel piccioltempo che la morte obblio. f^la perche lpcnfìer mio Pur là ritorna al pauentofe errore, 1) al mortai ghiaccio è /pento ti d Ice ardore. Se BVONARROTL 57 Se fer mordace dt moltanni lima Difcrefeey e manca cgmr tua Banca IfoglUyAnima inferma, or quando fia ti/ciogltxDa quella il tempo, e torni oueriin mioQandtda ^ e lieta prima ìChe bene Ino cangi ti pelo,£ già sì di mia ^ita dfil saccortiyCangiar non poffo ti mio trifio dnticujòyChe più inuecchiando^piu mi sferza, e premi* Signore ate noi celo. Chio pforto inuidia a morti Sbigottito, e confufe, Sì di fi meco lalma trema^ e teme. Deh tu neltore eftreme Stendiyermeletue pietofi braccia, A me mi togli, e fammi *un che ti piaccid^.. H lo 58 RIME DEL Io di te faljò amsr molti armi fono Nutrita ho [alma, e fé non tutto In fttrifIl corpo ancor, che tua mirabilartc^egge altri in uita eh* al cader è prono • Or lajjo al^ i penfter fu lalti e /pronoMe fìejjo a pm fìcura^ e noùdparte,E de mie* falli y onde ben mille carteScn piene omat^ a Dio chie^gio perdono* •Altroamor mi promette etemayiia,T>\ihre bellezzey e non caduche yagOyMc?2tre a* fuot Hrali Ucuor tutto difarmo^ J^teHo mi punga , C^ ci mi porga aitasChe di cele He fpeme al fin mappagotAnzi chelcener mio copra dTn marmo. Carico danni, e di peccati pieno,E nel mal Vfi radi e aio y e forte,Vicin mi ^Jcgglo allena, e alt altra morttxE m parte il cuor numfco di yele?20. Ne proprie ho forze ehalùifigno ft€7JoPer cangiar vita, amor^coflurney e /erte,Se?;za le tue diuine ^ e chiare /corte,Nel mio fallace cor fi, e guida, e/reno^ Ma non bafia Signor che tu rie muogliT>t ritornar colà [anima miaDoue per te dt nnUa fu c


Size: 2219px × 1126px
Photo credit: © Reading Room 2020 / Alamy / Afripics
License: Licensed
Model Released: No

Keywords: ., bookidrimedimichelagno00mich, bookpublisherinfirenzeappressoigi