Geneologia de gli dei : i qvin deci libri . D E e I M O. 2 24 & con fùmoìi infUmmarlo ilngnàre. Diche auenne un gicr nocche Lucio entrò nehU Curiata comi Re ini /; pofe d federe, etjìce fcacciàre TuUio, che iui uemua , etindi gli maidò dietro, et il fice amnazzare. ì (che intefo da Tullia, tutta Uelà mon*tandofcpramaarrettafe n andò per falutared manto Ke Pofaa ritornando ueggendo lì cdrranieri il corpo del morto Seruitio in mezzo la jlrada,fcurapflette alquanto pernonui pajfarfopra conia TuUio oltraggiandolo tcnparole uolfe,che con le ruote ui andijfe fopraXojlei hebb


Geneologia de gli dei : i qvin deci libri . D E e I M O. 2 24 & con fùmoìi infUmmarlo ilngnàre. Diche auenne un gicr nocche Lucio entrò nehU Curiata comi Re ini /; pofe d federe, etjìce fcacciàre TuUio, che iui uemua , etindi gli maidò dietro, et il fice amnazzare. ì (che intefo da Tullia, tutta Uelà mon*tandofcpramaarrettafe n andò per falutared manto Ke Pofaa ritornando ueggendo lì cdrranieri il corpo del morto Seruitio in mezzo la jlrada,fcurapflette alquanto pernonui pajfarfopra conia TuUio oltraggiandolo tcnparole uolfe,che con le ruote ui andijfe fopraXojlei hebbefigliuoli di Lucio, tra cfua liui fu fejìoTàrquinio,che per Uuioknzaufata centra lucretia moglie di Colhttno,Lucio ,et tutti gli altri figliuoli furono cacciati in ef^tglio , et ella infeme ^Laciuamlepuote udire apprejjo t Gabij Scjhejfere fiato tagliato a pezzi, et uedere il mari*to apprefjb Cume di Campania ueci hio miferamente ccnfumarfu lìfme poi della don*M non mi ricordo haucrh trcuatOt IL FINE DEL DVODECIMO WLLO ILLl^STRE ET EU-NIGNO SIGNORE IL .S. CONTE VINCIGVERRA COLLaLTOGì VSEPPE BET V S S I. I V^fRREBBEfartorto aìkf^ti Cd durata dtl Boccaccio in quelli due ultimi fuoi librije con qualche illujlre titolo dopo hbauev^li Ji può diredi uiut^cl)erano jlatifepohi cauati dalle tenebre ^& ritornati in luce^non misforx^tsfi darli appog ^io tak^cbefiljero un poco più aìprejentt riguardati ^ che per lopajjato nonjonojlati fieramente nonjo sio mi debba dire j che il Boccaecio ajuoidijìaflato tale^che forfè a nojlripochi uè nejìanoidiche ne fanno fede le opre ufcitc da co fi raro intel ietto,ISf e punto dubito non hauer mola di quelli,che minutamen te hanno uiJloJettoS^ conjlderato kfatichejueji latine^come uoìgari^chejìano della openione miaMtpero come per arra del le uirtufue-p- delgiudicio mio P^.Sfi degnerà in quelle hore^ chella fi ritr Guadare alquanto loco aipenjìeriamorojì chea mieigiornihò conofciuto per due belli f^ime -, & nobili


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