. Dialogo dell'imprese militari et amorose di monsignor Giovio, vescouo di Nocera : con vn ragionamento di messer Lodouico Domenichi nel medesimo soggetto ; con la tavola . teneuA heato^effendo nelfpojjejfo di cotanto bene, ma ac-corto fi Poi ^effcr fatto compagno diperfona fi vile,gli parena chedyn fommo lene foff e ridotto m eHrema mtferia e dtffiacere*lofopra queHofoggetto feci dipingerli Vn carro trionfale, tiratoda quattro caitalli bianchi^ efopra effo era Imperator trion-fante con ^^nofchiauo nero dietro glhchefui capo gli teneua la lau-rea allantica ^Romana ^effendo lor coBumeper ammorz
. Dialogo dell'imprese militari et amorose di monsignor Giovio, vescouo di Nocera : con vn ragionamento di messer Lodouico Domenichi nel medesimo soggetto ; con la tavola . teneuA heato^effendo nelfpojjejfo di cotanto bene, ma ac-corto fi Poi ^effcr fatto compagno diperfona fi vile,gli parena chedyn fommo lene foff e ridotto m eHrema mtferia e dtffiacere*lofopra queHofoggetto feci dipingerli Vn carro trionfale, tiratoda quattro caitalli bianchi^ efopra effo era Imperator trion-fante con ^^nofchiauo nero dietro glhchefui capo gli teneua la lau-rea allantica ^Romana ^effendo lor coBumeper ammorzar lafu-perbia e vanagloria dell Imperatore,di far e anchor trionfarfecoquello fchiano difoprail motto tolto da Giouenale^ ciòfjSERVVS CVRRV PORTATVR EoDEM; Volen-do dire^ben chio habbia ilfauore da queUa gentildonna, non mia^^radapero,eJfendomi comune con sì ignobile &* infimo feruo,Ciynprefa hebbe belliftma yifta in pittura, e quelgemi-li/ìimo Signoregrandementefodtsfatonedafece poifcolpi^c in vna anchoto-lerata leffigie deU huomo da chi efcrupulofo cémpofitoY dell im-frefe^effendo in habito(Iraordinario* D OM. DI MONS. D o M. Quefid certo mifUce ,ferche ìanima, del )>erfo Ji(^lOHenalegh dà la ditemi Monfigmre, i Signori [aridmali,coijualihauetesì lungamentefratticato tfogliono eglinofonare imprefe> ì veramente, ornando e fi fon frencifinoUli-xornefii il Cardinale ^fcanioJlquale hauendo mejjocgnifu 0 sforzo in conciane fer far crear 9afa Rodrigo Borgia, chefi chiamo foi^ flette molto^che ne gli effettigrandi lo trono non folo ingrato, ma capital nimico ; perche feropera del dettole fer Uperuerfi difegnifuoifiifcactiato da fran^cefi il Tf^tca Lodouico da Milano-^ e fenza punto ìntralafciarlodio,non refìomaidiperfeguitarcafa Sforzffca,finche non fu-ron tradtti,ff obliati dello fato,e condotti prigioni in Francia. In^uefìo fropofto fece far Monfignore ^fcanio per imprefalEclifii del Sole, Uguale f
Size: 1708px × 1463px
Photo credit: © Reading Room 2020 / Alamy / Afripics
License: Licensed
Model Released: No
Keywords: ., bookdecade1550, bookidimpresemi, booksubjectemblems, bookyear1559