. Vite de più eccellenti pittori scultori ed architetti. aico. tutta ja chiefa in frefco. Dopo lavorando alla cappellamaggiore (V) di mufaico, e nella facciata dinanzi dellaChiefa, raoftrò nel principio di cotale lavoro, fenza Fajn-to di Giotto, faper non meno efercitare, e condurre a fineil mufaico, che avelie fatto la pittura: facendo ancora nellaChiefa di S. Grifogono molte ftorie a frefco, s^ ingegnò)farli conofcer Umilmente per ottimo difcepolo di Giotto,e per buono artefice. Parimente pure in Traltevere, dipin- fe £0 $ono fìmafi foto in piedi i mofalci della cappella maggiore,cioè della
. Vite de più eccellenti pittori scultori ed architetti. aico. tutta ja chiefa in frefco. Dopo lavorando alla cappellamaggiore (V) di mufaico, e nella facciata dinanzi dellaChiefa, raoftrò nel principio di cotale lavoro, fenza Fajn-to di Giotto, faper non meno efercitare, e condurre a fineil mufaico, che avelie fatto la pittura: facendo ancora nellaChiefa di S. Grifogono molte ftorie a frefco, s^ ingegnò)farli conofcer Umilmente per ottimo difcepolo di Giotto,e per buono artefice. Parimente pure in Traltevere, dipin- fe £0 $ono fìmafi foto in piedi i mofalci della cappella maggiore,cioè della tribuna , che fon quelli di figure piccole . Perchè le figure gran-di in piedi pofte nel concavo di detta tribuna, fono molto più antiche .Anche il portico di S. Maria Traftevere credo, che fojfe tutto dipinto,dal Cavallini, ma efendo (iato imbiancato , le pitture fono perite . So-lamente è flato portato rifpetto a una SS. Nunziata e a qualche altrafigura, che dalla maniera fi ravvi/a ejfere opere del noftro artefici •Nota dell Ediz. di Vita di Pietro Cavallini. 39^ fé in S. Cecilia quali tutta la Chiefa dì fua mano, di S. Francefco, appretto ripa molte cofe (1). InS. Paolo poi fuor di Roma fece la facciata, che v è dimufaico, e per la nave del mezzo molte ftorie dei Tefta-mento vecchio. E lavorando nel capitolo del primo chio-ftro a frefco alcune cofe, vi mife tanta diligenza, che neriportò dagli uomini di giudicio nome deccellentiffimo mae-ilro, e fu perciò da i prelati tanto favorito, che gli fecerodare a fare la facciata di S. Pietro di dentro fra le fine- Lavorò mAre, tra le quali fece di grandezza ftraordinaria, rifpetto,s^/n?alle figure, che in quel tempo stifavano, i quattro Evan-gelifti lavorati a boniffimo frefco, e un S. Pietro i e unS, Paolo, e in una nave buon numero di figure , nellequali, per molto piacergli la maniera Greca, la mefcolòfempre con quella di Giotto. E per dilettarli di dare ri-lievo alle figure, fi conofce che
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