. Delle imprese trattato . tePer tutto il mondolambeno nel Sacramento. Alcunicani che nò Cani fono riprefì da Efaia, non per che Cani, ma per che fon-latrano. nacchiofi non fanno latrare, per Simbolo di que Prelati checani beati, nonvegghiano nella Chiefa di Dio. Chiama Ambrofio Canibeati, i miferteordiofì, e loda tra gli altri il cuftode de Paoloha. 16* quando era in carcere, Lambebat iUe Carcerii cufioi, quivulneraTatili lauit, & credidit; efoggiunge, Beati Canei, inquoi vlcerumtaliumdtftillathumor, vt adimpleat cor , <£t impinguet fatica Quel gran Crifoftomo parlando dellira ne


. Delle imprese trattato . tePer tutto il mondolambeno nel Sacramento. Alcunicani che nò Cani fono riprefì da Efaia, non per che Cani, ma per che fon-latrano. nacchiofi non fanno latrare, per Simbolo di que Prelati checani beati, nonvegghiano nella Chiefa di Dio. Chiama Ambrofio Canibeati, i miferteordiofì, e loda tra gli altri il cuftode de Paoloha. 16* quando era in carcere, Lambebat iUe Carcerii cufioi, quivulneraTatili lauit, & credidit; efoggiunge, Beati Canei, inquoi vlcerumtaliumdtftillathumor, vt adimpleat cor , <£t impinguet fatica Quel gran Crifoftomo parlando dellira neHHomilia33. altionedicri popolo Antiocheno, fiferuedivna molto propria compara-flomo. rione del Cane . Quefta è la virtù, dice egli del Cane , fé hafame, non guftar delle pecore ; segli è faturo, non perdonara i Lupi ; Talii etiam (J ira, fiue quii mordeat, ab humanitate non re-cedere ; fine quiefeat, aduerfmmolai infurgere cogitaiiona. Mafog-giunge chel Diauolo anco va adulando come il Cane. Deirirn-. LIBRO SECONDO. 4J Dell Imprefe che può figurarli XVIII. R a opinione dì alcuni che non potea darcioccafione di bellImprefa il Cane , effendoegli animale impuro ; ma fé ciò fufle, haure-bomo campo di tacciarne infinite, oue ani-mali più Tozzi interuengono. No è lanima- NellImp-le che fa lImprefa ( che quello noi niegarà il f* non lanigiudiciofo) maèlattionediquello, che fé male » ™*ben molte volte in alcuno fi ritruouauo non buone, vnaperò t*fa£rd!tin lui haurà del buono ; o ancorché trilla, fi conformare benecon quel che noi efprimere vogliamo .Come per efsépio, lIm-prefa dellIbìde che fa lAlciato, impura mi par che fia al pri- Imprefamo incontro, ma per che parla dhuomini ofceni, che dalla Ibide»boccavfcir fanno impurifsimeparole, conuiene allattionelignificata. Genera non so che anco di naufea alla villa vnPro Corpi chemeteo con le vifcere di fuori, ma per che nellifleffe vifcere muouonogli occolti fecreti sintendono, è neceflario efprimere


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