. Iconologia di Cesare Ripa ... Divisa in tre libri, ne i quali si esprimono varie imagini di virtù, vitij, affetti, passioni humane, arti, discipline, humori, elementi, corpi celesti, prouincie d'Italia, fiumi, & altre materie infinite vtili ad ogni stato di persone . della verità,mouendolo dal precipizio dellerro-re, che ftà nelle tenebre ofeure del-la commnne ignoranza del vuolgo, fràla_*quale è fol beato colui, che tanto può vedereche baffi per non inciampare caminando. Etragioneuolmente la Dottrina fi afsomiglia-rfalla fiamma, perche infegna la ftrada aìlani-ma, la viui fica, & non perde
. Iconologia di Cesare Ripa ... Divisa in tre libri, ne i quali si esprimono varie imagini di virtù, vitij, affetti, passioni humane, arti, discipline, humori, elementi, corpi celesti, prouincie d'Italia, fiumi, & altre materie infinite vtili ad ogni stato di persone . della verità,mouendolo dal precipizio dellerro-re, che ftà nelle tenebre ofeure del-la commnne ignoranza del vuolgo, fràla_*quale è fol beato colui, che tanto può vedereche baffi per non inciampare caminando. Etragioneuolmente la Dottrina fi afsomiglia-rfalla fiamma, perche infegna la ftrada aìlani-ma, la viui fica, & non perde fa fua luce, in_*accendere altro fuoco. D V B B I O. Glouanetto fenza barba, in mezzo all< ^tenebre veftito di cangiante, in vna—jmano tenga vn baftone,nellaltra vna lanter-na, e ftia col pie finiftro in fuora, per fegno dicaminare. Dubbio è vnambiguità dellanimo intor-no al fapere, &per confeguenza ancora delcorpo intorno alloperare. Si dipinge giouine, perche lhuomo in que-fta età, per non efser riabituato ancora benenella pura, e femplice verità, ogni cola facil-mente riuoca in Dubbio , de facilmente dà fe-de egualmente à diuerfe cofe. Per lo battone, e la lanterna fi notano le-fperienza,& la ragione, co lo aiuto delle quali due. Libro Primo^ 167 O T T R I N A. re di cattiuo fucceffo, & fi fa ignu-do , per edere irrefoluto. ECONOMIA. V due cofe in Dubbio facilmente , òcamina—*,ò fi ferma. Le tenebre fono i campi di difcorfi huma-ni, ond egli, che non sa ftare in otio, Temprecon nuoui modi camina, e però fi dipinge colpie finiftro in fuora. Dubbio . HVomo che tenga vn lupo per lorecchie,percioche gli antichi haueuano in pro-uerbio dire di tener il lupo,per lorecchie qua-do non fapeuano come fi rifoluere in qualchecofa dubbiofà,come fi legge in perfona di De-ì nel 3. atto della comedia di Terentio,detta Formione , e la ragione è tanto chiara,che non ha bifogno daltro commento. Dubbio . HVomo, ignudo tutto penfofo , incon-tratoli in due, ouero t
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