Storia di Castiglione delle Stiviere sotto il dominio dei Gonzaga . gannarono,perchè trascorsi i solili giorni della durata ordinaria delmale più acerbo, il dolore non si alleggeriva. Il principe fecevenire da Brescia un professore di rinomanza, il qualeesaminata linferma, trovò che la fasciatura era strettapiù di quello il caso richiedesse, ed in causa di ciò eraimpedita la diminuzione del male. Si dovette perciò rin-novarla, con grande spasimo della paziente, la quale invecedi sentirsi sollevata, aggravavansele i dolori, che alla finediventarono insopportabili. Erano trascorsi cento giorni,d
Storia di Castiglione delle Stiviere sotto il dominio dei Gonzaga . gannarono,perchè trascorsi i solili giorni della durata ordinaria delmale più acerbo, il dolore non si alleggeriva. Il principe fecevenire da Brescia un professore di rinomanza, il qualeesaminata linferma, trovò che la fasciatura era strettapiù di quello il caso richiedesse, ed in causa di ciò eraimpedita la diminuzione del male. Si dovette perciò rin-novarla, con grande spasimo della paziente, la quale invecedi sentirsi sollevata, aggravavansele i dolori, che alla finediventarono insopportabili. Erano trascorsi cento giorni,dacché Gridonia senza mai aver potuto rialzarsi dal letto,era angustiata da dolori atrocissimi. II principe tutto in-tento a procurarle la guarigione, non abbadavaa dispendio,e da diverse cillà fece venire i più valenti professori acurarla. Questi tutti convennero che la prima operazioneerasi eseguita contro ogni regola dellJarle, edonderime-Jg diare al mal fallo, era giocoforza addivenire ad una @nuova rottura della gamba. Questo espediente quanto fu •. -OI io !» di sorpresa, ingenerò altrettanto timore in quanti ludi-rono, fuori che in Gridonia, che senza trepidazione sidisse apparecchiata a tutto soffrire. Nel giorno pertanto 31dicembre 4640 il chirurgo Pompeo Scarella saccinse adar mano alloperazione. La paziente per sette mesi dicontinui spasimi era prostrata di forze, e perciò intantoche i taglienti ferri martoriavano il suo corpo, cadde indeliquio. Aveva difficile il respiro, loppressione al cuorefortissima, per cui in tale stato si disperava della suavita, ma a poco a poco tornavale il respiro, ed un poJpiù di forza riacquistava. La gamba le fu magistralmenteaggiustata , ma i dolori continuarono per altri cinquegiorni. Questi trascorsi, il miglioramento era palese , esi pronosticava prossima la guarigione. Non era siffattamente don Ferdinando occupato di donnaGridonia, da non pigliarsi pensiero dei gravi interessi delsuo principato, cui anzi provvedeva con
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