. Atti della R. Accademia delle scienze di Torino. fi~ sen^ r \/ì â n- sen^ {a â r) Questa derivata si annulla, indipendentemente da r, quandoa=0, nel qual caso è A-90\ r = âr, iâ â (f = 180°. ...(8). Quindi il prisma a base triangolare rettangola può deviare di180° un raggio luminoso mediante due riflessioni sui duecateti, 136 N. JADANZA 11 prisma allineatore di Porro è fondato su questo principio:esso, come è noto, è un prisma quadrangolare ottenuto dal prismatriangolare rettangolo mediante una sezione parallela alla ipo-tenusa. Se il triangolo rettangolo è anche isoscele, può serv
. Atti della R. Accademia delle scienze di Torino. fi~ sen^ r \/ì â n- sen^ {a â r) Questa derivata si annulla, indipendentemente da r, quandoa=0, nel qual caso è A-90\ r = âr, iâ â (f = 180°. ...(8). Quindi il prisma a base triangolare rettangola può deviare di180° un raggio luminoso mediante due riflessioni sui duecateti, 136 N. JADANZA 11 prisma allineatore di Porro è fondato su questo principio:esso, come è noto, è un prisma quadrangolare ottenuto dal prismatriangolare rettangolo mediante una sezione parallela alla ipo-tenusa. Se il triangolo rettangolo è anche isoscele, può servire comesquadro o come allineatore. Da quanto precede risulta chiaramente che con un prismatriangolare non è possibile deviare un raggio luminoso di 45° edi 90°, oppure di 45 e 180, e quindi non può esistere unprisma triangolare che possa deviare un raggio luminoso di 45,90, 180°. quadrangolare. a) Sia AB CD la sezione retta di un prisma quadran-golare e PQRSTU il cammino percorso da un raggio lumi- Fig. 3» Fig. 4* .A II. noso che penetri nel prisma per un punto della faccia AB edopo due riflessioni sulle facce BC, CD emerga per un punto ALCUNI STRUMENTI TOPOGRAFICI A RIFLESSIONE 187 della faccia AD. Indicando, come si è fatto precedentemente: ,con ^ langolo che il raggio emergente fa con quello incidentee con 5 langolo che la QR fa colla ST si ottiene : e=A-[-ir-\-,-). Ora. se, come nella fig. 3*, langolo C è ottuso, si avrà 6 = 360 â2C e se (fig. 4^) langolo C è acuto sarà 0 = quindi : nel caso della fig. 3^ r + >-=r360-^â2C= a = costante ; nel caso della fig. 4* r-}-r=2 Câ A = a = costante. E poiché i-\-i = aresen n sen r -\- are sen n sen {a â r) d {i -\- i) n cos r ncos{a â r) Or |/1 _ ^2gg^2^ y 1 _ ,^2sen- («â /â¢) si avrà che langolo di deviazione ^ dato da un prisma quadran-golare sarà costante, indipendentemente dallangolo dincidenza,quando a = 0, cioè quando si hanno le due
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