Vite de' pittori, scultori ed architetti, che anno lavorato in Roma : morti dal 1641 fino al 1673 . rato , e guar-dingo . Dopo che ebbe dipinto a frefco in a Ca-po le Cafe alle Monache Carmelitane fcalze quella poca co-fa nellAltar maggiore , dove fi vede che dor-me , ed un Angelo , che lo avvifa, che fé ne fugga in Egit-to infieme colla Vergine > e il piccolo Gesù , non lafciò maipiù vedere opere di fua mano al pubblico . Alcuni fuoi qua-dri fi veggono ad olio in cafa di diverfi Principi . QuellaVenere, che già difil nella Villa Panfilj , ora è ftata rico-perta con pi


Vite de' pittori, scultori ed architetti, che anno lavorato in Roma : morti dal 1641 fino al 1673 . rato , e guar-dingo . Dopo che ebbe dipinto a frefco in a Ca-po le Cafe alle Monache Carmelitane fcalze quella poca co-fa nellAltar maggiore , dove fi vede che dor-me , ed un Angelo , che lo avvifa, che fé ne fugga in Egit-to infieme colla Vergine > e il piccolo Gesù , non lafciò maipiù vedere opere di fua mano al pubblico . Alcuni fuoi qua-dri fi veggono ad olio in cafa di diverfi Principi . QuellaVenere, che già difil nella Villa Panfilj , ora è ftata rico-perta con più rigore per lo fcrupolo del Principe . 11 Conteftabile Colonna , ne ha uno di Noè ubriacobeffato dal figlio ; un Caino , ed Abele ha il-Principe di Pa-leilrina , ed alcuni ne aveva il Card. Antonio ; ma pochi ,perche egli non dipinfe molto . Morto che fu Andrea , ilCardinale fece disfare il Ponte della Chiefa di San Luigi ,giacché non vi aveva in tanti anni ne meno voluto dar prin-cipio , reftandone con mala fodisfazzione * Gio; jiS *^ GIO. FRANCESCO ROMANELLI PITTORE,. Mori r Anno i66z. lovanni Francefo Romanelli , ebbe vera-mente dalla natura tutti quei doni , chepofsono nobilitare un ingegno . Nacque egliin Viterbo Città che fi può chiamare la ca-pitale della Provincia del Patrimonio , edc[)be lorigine da parenti non molto como-di . Da giovinetto s invaghì della pittura ,o fofse che in Roma aveva un fuo parente , detto lIncar-natini , che attendeva a quefta profelfione , o che il geniove lo follecitafse . Partitofi dalla j^atria col recapito del fo-pradetto fuo parente , venne a Roma , e in cafa di quel-lo fotto i fuoi infegnamenti dimorò per qualche tempo .Vedendo 1 Incarnatini 1 indole bella del giovine, e la fuaalTidua applicazione , acciocché fi approfitafse con vantag-gio maggiore , procurò dintrodnrlo dal Domenichino quan-po quelli partì da Roma per Napoli per 1 opera della Cap-pella del Teforo . Incominciava in quello iflante a fiorire


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