Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . CCCXXXI. Come ciascuno di Lucha giurò stare in E posto che tanto danno la comunità di Luccha e 1 contadoavesse ricevuto, nondimeno 1 odio tra ciptadini non mancò,et essendo gomfalonieri di giustitia del mese di gennaio e di fer-raio di .MCCCLXXXXii. Landò Moriconi co compagni antiani, or-dinò tal collegio che si faciesse pacie delle diferenze nate in Lue- 5cha e delle divizioni, con fare a ciascuno giurare in sul crocifì tal ordine e raunato tucta la comunità di Lucha, essendoquine alla prezentia, oltra il colleggio, il podestà di L
Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . CCCXXXI. Come ciascuno di Lucha giurò stare in E posto che tanto danno la comunità di Luccha e 1 contadoavesse ricevuto, nondimeno 1 odio tra ciptadini non mancò,et essendo gomfalonieri di giustitia del mese di gennaio e di fer-raio di .MCCCLXXXXii. Landò Moriconi co compagni antiani, or-dinò tal collegio che si faciesse pacie delle diferenze nate in Lue- 5cha e delle divizioni, con fare a ciascuno giurare in sul crocifì tal ordine e raunato tucta la comunità di Lucha, essendoquine alla prezentia, oltra il colleggio, il podestà di Luccha e unomaestro Stefano maestro in teolo2;ia d Arezzo dell ordine di san-to Agustino, e tucto il consiglio generale, faccendo il dicto mae- 10stro Stefano una solenne predicha et molto disse della pacie e 1 DI GIOVANNI SERCAMBI 271 della concordia e quanto era bene a ben vivere. E doppo moltodire, si conchiuse che ciasciduno ciptadino, così quelli che quineerano, chome quelli che quine non erano, giurasse in sul croci-15 fisso, lo quale per lo dicto frate era stato quine aregato in pa
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