. Annali di botanica . i non può ger-minare mentre ancora il frutto sta sulla pianta madre a causa delrigore della stagione. Però, stante lenorme quantità di sostanza diriserva immagazzinata nei grandi cotiledoni, nello spesso tegumentotì in special modo nel grosso e carnoso pericarpio (1), germina benis-simo e sviluppa la sua piantina anche senza che il frutto sia più at-taccato alla pianta madre e senza che neppure assorba acqua dal-lesterno. Per listessa ragione noi non possiamo, a rigor di termini,parlare nel Sechium edule Sw., come nelle piante vivipare della Man-grove^ di un periodo di r


. Annali di botanica . i non può ger-minare mentre ancora il frutto sta sulla pianta madre a causa delrigore della stagione. Però, stante lenorme quantità di sostanza diriserva immagazzinata nei grandi cotiledoni, nello spesso tegumentotì in special modo nel grosso e carnoso pericarpio (1), germina benis-simo e sviluppa la sua piantina anche senza che il frutto sia più at-taccato alla pianta madre e senza che neppure assorba acqua dal-lesterno. Per listessa ragione noi non possiamo, a rigor di termini,parlare nel Sechium edule Sw., come nelle piante vivipare della Man-grove^ di un periodo di riposo dellembrione, allopposto di quanto co-munemente si verifica nei semi delle altre piante. Siena, aprile 1908. (1) Con mia meraviglia trovo consigliato (Piergrossi G., Il SecMo com-mestibile. Bull. d. R. Soc. Tose, di Ortic, anno XI, 1886, pag. 142) di piantaresolamente il germoglio, quando esso è ancora piccolo, staccandolo dal pericarpioe non il frutto col germoglio ad esso attaccato. ANN. BOT. VII TAV. VII. F. Persone tot Fot. rianesi - Roma Ricerche di morfologia e fisiologiaeseguite nel R. Istituto Botanico di Roma XX. — Particolorità morfologiche ed anatomiche• nelle radici dell Hedysarum coronarium L. per il Dott. G. Seveeini (Tav. ). Le radici dell Hedysarum coronarium L. presentano costante-mente^ oltre i ben noti tubercoli, delle caratteristiche formazionile quali farono nel 1898 oggetto di studio da parte del prof. Mot-tareale (1), il quale pubblicò in proposito una nota nella quale de-scrisse sommariamente questi singolari organi die indicò, con voca-bolo abbastanza felice, col nome di « palette ». Il prof. Mottarealestesso ivi afferma che il De Oandolle notò, fino dal 1825, la pre-senza di queste palette nelle radici di Sulla. Ecco quanto dice,a proposito dei loro caratteri esterni, il citato A. : « Le palette,che vanno da quasi 1 mm. a 1 cm. di lunghezza, per 1 mm. a 7di larghezza, a differenza dei tubercoli, assumono costantemente lasimm


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