. Annali delle Università Toscane. DEGLI STROMENTI OTTICI 97 lezza, e raddoppiandone il valore, si ottiene, per esprimere il campo, la formola dinotando con R" il raggio del circolo espresso in secondi d'arco. Se quindi s'immagina un cono il cui vertice sia nel centro della superfi- cie obbiettiva, il cui asse sia l'asse centrale, e la cui apotema faccia con que- st'asse un angolo della grandezza del premesso valore di 0, gli oggetti com- presi in questo cono staranno nel campo dello stromento. Il campo così determinato è però quello in cui termina ogni barlume e comincia l'oscurila compl


. Annali delle Università Toscane. DEGLI STROMENTI OTTICI 97 lezza, e raddoppiandone il valore, si ottiene, per esprimere il campo, la formola dinotando con R" il raggio del circolo espresso in secondi d'arco. Se quindi s'immagina un cono il cui vertice sia nel centro della superfi- cie obbiettiva, il cui asse sia l'asse centrale, e la cui apotema faccia con que- st'asse un angolo della grandezza del premesso valore di 0, gli oggetti com- presi in questo cono staranno nel campo dello stromento. Il campo così determinato è però quello in cui termina ogni barlume e comincia l'oscurila completa, perchè al limite di esso la pupilla riceve soltanto, da ciascuno dei cilindri luminosi, que' raggi che radono un'elemento del suo contorno, e la percezione del punto radiante corrispondente viene ad essere minima, e molto poco sensibile. Acciò la pupilla riceva una quantità di raggi sufficienti a produrre la visione d'un punto degli oggetti colla chiarezza com- pleta, si esige che sia tutta investita dai raggi partiti da esso, e quindi che si trovi tutta immersa nel cilindro luminoso, formato, all'uscire dall'istromento, dalla luce emanata dal medesimo punto. Questa condizione cominciasi ad otte- nere, quando la sezione sensibilmente circolare del detto cilindro col piano passante per la pupilla le è tangente nel punto più lontano, come vedesi nella seguente figura,. nella quale gli stessi circoli sono indicati colle stesse lettere come nella figura precedente; e si esprime analiticamente prendendo nella formola (28) Dj — iì = 0 , i raggi vettori di r ed ì\ rimanendo i massimi, cioè stando sempre r=p ed ri=c , coi quali valori la medesima somministra p:=c-p . Sostituendo quest'espressione di p nella (27), si troverà che l'angolo, fatto. Please note that these images are extracted from scanned page images that may have been digitally enhanced for readability - coloration and appearance of these illustrations may not perfectly resemble the original Univ


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