. Dialogo dell'imprese militari et amorose di monsignor Giovio, vescouo di Nocera : con vn ragionamento di messer Lodouico Domenichi nel medesimo soggetto ; con la tavola . ruina ,fccandofi per lefiffure ecommiffureconXentaviolenza^efopraviportoilmottOi tolto daJ^artiale,chediceua,mGEi^TiA marmora fin-DIT ^yJireputataqueHa imprefa nonfolo bella di vifla, mamolto ejemplare a Trencipi, che non deb-bano per colera villaneggiare ifruitori, mafimamente nobili e dimp DI MONS. GIOVIO. ti^ i\mfortanzd. d o m. QueHdfii ynagran yendetta^maknominiofdy e mi fdrue quafijìmile a cjuella di prete


. Dialogo dell'imprese militari et amorose di monsignor Giovio, vescouo di Nocera : con vn ragionamento di messer Lodouico Domenichi nel medesimo soggetto ; con la tavola . ruina ,fccandofi per lefiffure ecommiffureconXentaviolenza^efopraviportoilmottOi tolto daJ^artiale,chediceua,mGEi^TiA marmora fin-DIT ^yJireputataqueHa imprefa nonfolo bella di vifla, mamolto ejemplare a Trencipi, che non deb-bano per colera villaneggiare ifruitori, mafimamente nobili e dimp DI MONS. GIOVIO. ti^ i\mfortanzd. d o m. QueHdfii ynagran yendetta^maknominiofdy e mi fdrue quafijìmile a cjuella di prete Rinaldo daModona cappellano, fotromdBro dicaja,^ alle volf e camerieredi CbnHofano Ehoracenfe Cardinal dInghilterra j ilcjuale ha-uendo nceuuto alcune ^>olte fopralingiurie di parole di fiere la-fionate dal Cardinale, chera capricciofo e gagliardo diceruelloyfcryendicarfene crudelmente iauuelerìo &* ammaz^^ e confeC-fandopoi il delittofìi [quartato allupo di Leone iriB^ma. Bakache non/ìdehhegiuocar di mano in nejfun cafo con huomofattOyperche hifogna ò ammazzare o lafciarefìar dilattere-^perciochedia fine ogn huomo ojfefopenfaalla yendett^per ^ GI o. Sono alcuni grandi, che nelle imprefe loro feguono laconformità o del nome o dellarme loro, come fece il gran Mat 130 DIALOGO DELL IMPRESE thUCornino R}iiJn^^erU^ilcjualefortoilcoruoper impre^fa\ ficcello diforz^d^ingegno, e emacilafmgolare-^ e chif orto lar-me propria-^ come pi d Signor G^iouanniSchiepufienfe Satto ^èdVngheriaperfaHoredt Solimano Signor de Turchine per af-fettione dalcuni baroni del 2t€gno coronato in ^ò per imprefa y>na Lupa con le poppe piene, chefìt anchoralarme del padre^m a egli Vaggiunfe il motto, compoBo con con-ueneuoleargtmadal Signor Stefano Srodericogran C^^^^^^i^-re del ^gno^che diceua; svA aliena Q^v e pigno-ra N V T RI T; Volendo dire, che riceueua in gratia queglianchora^che gli eranoJlati contrari.


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