. Della ragione di stato, libri dieci . DEL- DELLE CAVSE DELLA GRANDEZZA DELLE C I T T A. DI GIOVANNI BOTERÒ LIBRO SECONDO. A^3IAMO ftnloordtroudtoopportunità dì fttOy fecondità dì ter^reno,e facilità di condotta per la no -ftra Città: cerchiamo bora quelle cù^fé, per le quali il popolo, di naturafua indifferente a ftar qmyò llyS^in-camini,eia robhaft conduca più preflo in vn luogo ,chèin vn altro. e diciamo prima ì modi propri] de Ko^tnani^epoi i communi a loro,e ad altri. Demodi propri) deRomani. IL primo fu laprir VAftlo^ dar franchezza : il chefece Romolo, affinchè, ejfendo alChor


. Della ragione di stato, libri dieci . DEL- DELLE CAVSE DELLA GRANDEZZA DELLE C I T T A. DI GIOVANNI BOTERÒ LIBRO SECONDO. A^3IAMO ftnloordtroudtoopportunità dì fttOy fecondità dì ter^reno,e facilità di condotta per la no -ftra Città: cerchiamo bora quelle cù^fé, per le quali il popolo, di naturafua indifferente a ftar qmyò llyS^in-camini,eia robhaft conduca più preflo in vn luogo ,chèin vn altro. e diciamo prima ì modi propri] de Ko^tnani^epoi i communi a loro,e ad altri. Demodi propri) deRomani. IL primo fu laprir VAftlo^ dar franchezza : il chefece Romolo, affinchè, ejfendo alChora le terre ui-€ine maltrattate daTiranni; e perciò d pai fé pierìò.idi banditi 3 %omii sappopolaffc ^ perii benefitio della -^ì:^^ flCH 352 L I B R O fìcure%, che vi fi mmtcneuu, ne sincannò punta :perche vi concorfe numero grande d*huomìm, che fi tro^uauano ò fuor di cafa > ò malftcuri nelle patrie poi le donne. necejfarìe per là propaga-tione 5 %r^molo,hattendo bandito, certe fefìemolto allagrandeyvl ruhhò Upiù parte delle donz^elle^ che vi con*bcrjèro. Onde


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