. Iconologia, ouero, Descrittione di diuerse imagini cauate dall'antichità, & di propria inuentione . imparino il morire. Et quefle cofe non hanno bifogno di dichiaratione per efler ampia dc-fcrittioae poetica,tirata da gleffetti che fi vedono,& fi trouaao del sono. Sonno • JL Doni fìnfe per lo fonao vnhuomo, che dorme tra due Tafil, con al-cuni ghiri appreflb ; i quali fono animali inclinatiilìmi à dormire. S 0 I{ T E, DONNA veflita di color mifchio, nella deflra mano tiene vna co-rona doro, & vna borfa piena, oc nella finiftra vna color mifchio, fignilìca la varietà delle c
. Iconologia, ouero, Descrittione di diuerse imagini cauate dall'antichità, & di propria inuentione . imparino il morire. Et quefle cofe non hanno bifogno di dichiaratione per efler ampia dc-fcrittioae poetica,tirata da gleffetti che fi vedono,& fi trouaao del sono. Sonno • JL Doni fìnfe per lo fonao vnhuomo, che dorme tra due Tafil, con al-cuni ghiri appreflb ; i quali fono animali inclinatiilìmi à dormire. S 0 I{ T E, DONNA veflita di color mifchio, nella deflra mano tiene vna co-rona doro, & vna borfa piena, oc nella finiftra vna color mifchio, fignilìca la varietà delle corona doro, & il laccio, fono fegno, che per forte ad alcuno toccala felicità, ad altri linfortunio ; & il difcorrere fé la forte fia, ò q\\z cofafii, è opra da trattare in akroccafione. Bafta folo, che noi forte diman-diamo i rari auenimenci delle cofe,che fono fuor dellintentione dellagente. Il che fu efpreflb beniffimo conforme à quefta figura, in quei quattrovcrfi tradotti dAufonio di Greco in quefta guifa • Thefatara <^0 I e O N u li 0 C I A <T S 0 J^ T ThefauYO inueuto, qui Imma monti inibat Lìquit otiar;s Uqmum, quo pcrituruf erat.^if, qui, qucd terra abdiderat, non reperii laqueum inumiti nexult, &perijt • Sorte, Glouanetta cicca, ma di frefca età, alla quale foffiando da vna banda,il vento, moftri di gonfiare la vefte, & porti nel grembo alcune gio-ie, & ornamenti di diftiiitione fi dà fra la forte, & la fortuna, & però iVnaA laltra fi dipinge DI G S^S A R È R I P A. 4<57 dipinge cieca, perche non feguitoiK) il merito eie gli huomlni, anzi quafifnaturalmente ambedueatt^ndono dfauorireil meritodi minor prezzo ;però diciamo, che letà fiefca, & gioucnile luol eirere madre de pochimeriti. I venti che gonfiano la vefte, dimoftrano, che la forte viene aiutata-*dalle parole, & dal fauore de gli huomini efficaci, ouero dallaura popu-lare, & porta il grembo pieno di gemme, perciie la fi eflercita in far abondare glhuom
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