. Emblemi di Q. Orazio Flacco . iol ripofa Le membra, e non improprio abito il copre ,/ Tefori di un Rè dar non gli pannoNé più felicità, ne più ricchezze . Purché povera menfa a me vivande onde faziar mia fame.,E una Conchiglia ripiena di Sale ,E una ruvida ve fi e., e grojjolanaMi bajia., fé dal freddo mi difende. Mortai bevanda di rado fi gufa III timil vafo di povera Creta ;Temi di quelle che porte ti fonoNelle Tazze gemmate, allorché vediFumarti in faccia in lucid^oro accolti1 Liquori più rari e più fquifiti. Meglio è il vivere nella necellìtà di dormire fulia Terra,ed aver


. Emblemi di Q. Orazio Flacco . iol ripofa Le membra, e non improprio abito il copre ,/ Tefori di un Rè dar non gli pannoNé più felicità, ne più ricchezze . Purché povera menfa a me vivande onde faziar mia fame.,E una Conchiglia ripiena di Sale ,E una ruvida ve fi e., e grojjolanaMi bajia., fé dal freddo mi difende. Mortai bevanda di rado fi gufa III timil vafo di povera Creta ;Temi di quelle che porte ti fonoNelle Tazze gemmate, allorché vediFumarti in faccia in lucid^oro accolti1 Liquori più rari e più fquifiti. Meglio è il vivere nella necellìtà di dormire fulia Terra,ed avere il cuore tranquillo, che ftarfene in un Letto doroafflitto dalle angofcie. Mal non vijje colui che ignoto nacque,E che ignoto ed ofcuro i d) finio. Interrogato Socrate chi più fi afromigliafle alli Dei,quello, dide, che ha meno bifogni, perchè li Dei non hannobifogno di nulla. Ciro interrogato dal fuo Ofpite,che cofa defiderafle dacena,rifpofe, fuori che il pane nulla, poiché fpero di cenareprello un 71 POTESTASFOTKSTATISVBIKCTA J\Egiim ttmendorum hi propries gregest ^- 5- Reges in ipfos imperiiim efi JovisyClari Giga;ìt£0 triiimpho,Cunda fnpercilio moventìs. Vos qntbns reclor maris atqiie terra Sente. ]us -dedìt magniim, necis , atqne vìt£ ■:Poni te iìtflatos, tumidofqiie ìdqiiìd a vobis minor extìmefcit,Maior hoc vobis domìnus mì fub regno graviore regnum ejl, Herodes Agrippa,cum vefle regia Indutus prò tribunali /«j?/,/^.federet, eumqae Deum alTentatorts falurarent, Se paulo poftgraviflìmis cruciatibus correprus, fé ad necem trahi vidcret,ad amicos converfus: £;/, air, quem Deum ; jam mortaìis vitam relinqnere iiibcor ^ fatalinecejjicate vejlrum arguente mendacium,- Lib. I. 7» X LA POTESTÀ SOGGETTAAD ALTRA MAGGIOR POTESTÀ. I )eì Regi formìdabìl f ImperoSi Jtende filo fu i propri quel di Giove trioìifmite in FlegraDel van poter dei barbari Giganti,Che il tutto m


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