. Le imprese illustri . sì come in Dio prefenti Quanta) e qualgioia auranno Col lor feme immortai quei che e miff altre cofe Lafcio indietro per forza C umana lingua altrui non può piegarle ; Chel del in lui difpofe i Et à luifol dieforxa Dì porle in atto, e così note farle, Perche fé tu ritrarle Non puoi, qual merau iglia i Che mentre io le riuelo Ladombro, an^i le uelo Mia colpa t à laltrui orecchi t à laltrui ciglia. Dunque ifuoi neri ejfempi Saranno ifuoi gran fatti, & gli Archile i a me fleffo fpiaccio Mentre col ro^o mio Dir, troppo laffu delfuo pregio muoio ;

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. Le imprese illustri . sì come in Dio prefenti Quanta) e qualgioia auranno Col lor feme immortai quei che e miff altre cofe Lafcio indietro per forza C umana lingua altrui non può piegarle ; Chel del in lui difpofe i Et à luifol dieforxa Dì porle in atto, e così note farle, Perche fé tu ritrarle Non puoi, qual merau iglia i Che mentre io le riuelo Ladombro, an^i le uelo Mia colpa t à laltrui orecchi t à laltrui ciglia. Dunque ifuoi neri ejfempi Saranno ifuoi gran fatti, & gli Archile i a me fleffo fpiaccio Mentre col ro^o mio Dir, troppo laffu delfuo pregio muoio ; Ma fé tUypoi chio taccio , Di ritrarlo hai difw, Lali itaggiugni, ondei sinalba à nolo. Tofcia intente à luifolo Ornar, le Cratie intorno Con cento le più elette Corone, &più perfette Vipingi t ehet di tante ancor fia adorn» LIBRÒ SECONDO. 2*J Che chi dentro noi mira,Ifegnifcorga, oue ilfuo core uoi Diue da Lete, e dAcheronteGuardate ilfommo Duce,Qualpù degno i ò qualpiù chiaro luce?. *33

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