. Collezione di monografie illustrate . ui — secondo quanto asseriscono alcuni storici municipali — fu il primo ad in-trodurre in Ascoli lordine di San Domenico. Il tempio di San Pietro Martire è anchesso di stile gotico, ma differisce daquello di San Erancesco per una maggior semplicità nelle parti decorative e per lasua pianta la quale è anchessa a tre navate ma terminanti in fondo anziché con cap-pelle e coro giranti sul peribolo absidale, com è 1 altra, con tre tribune questa chiesa ha perduto oggi, specialmente nellinterno, tutto il suo carattere pri- 46 ITALIA ARTISTICA mit
. Collezione di monografie illustrate . ui — secondo quanto asseriscono alcuni storici municipali — fu il primo ad in-trodurre in Ascoli lordine di San Domenico. Il tempio di San Pietro Martire è anchesso di stile gotico, ma differisce daquello di San Erancesco per una maggior semplicità nelle parti decorative e per lasua pianta la quale è anchessa a tre navate ma terminanti in fondo anziché con cap-pelle e coro giranti sul peribolo absidale, com è 1 altra, con tre tribune questa chiesa ha perduto oggi, specialmente nellinterno, tutto il suo carattere pri- 46 ITALIA ARTISTICA mitivo, poiché il suo organismo andò sensibilmente modificandosi ed alterandosi neisecoli XVI e XML Tra i lavori più importanti darchitettura, compiuti in Ascoli nel secolo XIV, de-vono annoverarsi quelli relativi alla trasformazione della chiesa dei SS. Mncenzo edAnastasio sorta molto umilmente nel secolo IX. Questa chiesa in origine era ad unasola navata con una piccola tribuna poligonale e il campanile sorgente sulla stessa. CHIESA DI S. FRANCESCO: PORTALI DELLA FACCIATA ANTERIORE. (Fot. Gargfiolli). linea della facciata ; ma più tardi essa fu notevolmente ampliata essendole state ag-giunte le navate laterali a cui nel 1389 venne addossata lattuale e bella ha forma rettangolare ripartita da eleganti cornici in cinquantotto riquadri checontenevano anticamente altrettante pitture in affresco esprimenti forse tutto un cicloreligioso del quale oggi non resta che qualche misera traccia. Xel mezzo si apre unportale, ricchissimo di delicate decorazioni, sulla cui lunetta sono contenute tre pic-cole e rozze statue rappresentanti quella di mezzo la Vergine col Bambino e quellelaterali i Santi titolari della chiesa. Uniscrizione in rozzo latino, scolpita sull archi- ASCOLI PICENO 47 volto che o-ira sopra la lunetta, alludendo a quelle immagini, avverte che esse furonoeseguite nel 1036 e contiene uninvocazione alla Vergine e a quei Santi a favore dichi fece co
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