. La patria; geografia dell' Italia. Cenni storici, costumi, topografia, prodotti, industria, commercio, mari, fiumi, laghi, canali, strade, ponti, strade ferrate, porti, monumenti, dati statistici; popolazione, istruzione, bilanci provinciali e comunali, istituti di beneficenza, edifizi pubblici, ecc., ecc. . sotto le sue mura, epperciò essa probabilmente era già in decadenza. In un periodo assai poste-riore essa era però sempre una delle otto prefetture della Lucania e le iscrizioni attestano la suaesistenza continuata sotto lImpero romano. Molti Pestani si resero illustri, uno fra gli altri


. La patria; geografia dell' Italia. Cenni storici, costumi, topografia, prodotti, industria, commercio, mari, fiumi, laghi, canali, strade, ponti, strade ferrate, porti, monumenti, dati statistici; popolazione, istruzione, bilanci provinciali e comunali, istituti di beneficenza, edifizi pubblici, ecc., ecc. . sotto le sue mura, epperciò essa probabilmente era già in decadenza. In un periodo assai poste-riore essa era però sempre una delle otto prefetture della Lucania e le iscrizioni attestano la suaesistenza continuata sotto lImpero romano. Molti Pestani si resero illustri, uno fra gli altri che, postosi a capo di una colonia di Focesi,fondò la città di Velia poco lungi da Pesto ; un Parmenide vincitore in Grecia allo Stadio; unTesture ed altri membri rinomati della Scuola Pitagorica. Gli annali ecclesiastici fanno menzione sin dal quinto secolo dellera nostra dei vescovi diPesto ed uno di essi, certo Fiorenzo, intervenne al Concilio tenuto nel 4(.)9 da papa Simmaco inRoma. Nel secolo X (930) i Saraceni invasero quelle floride regioni, vi si fortificarono e resisteronolungo tempo a tutti gli sforzi dei Greci e dei duchi di Benevento per isloggiarneli. Ciò avvenne nelperiodo in cui devastarono Benevento, Bari, Matera e altre città e sembra che Pesto andasse in rovina La Lucania 2117. — Pesto : Macchia ili Asfodeli [Asphodelus ramosus). nel medesimo tempo e la sede episcopale fosse trasportata a Capaccio sulla vicina montagna. Nelsecolo successivo, cacciati i Saraceni, Ruggero il Normanno spogliò i tempii e gli altri splendidiedilizi di Pesto dei loro marmi ed ornali per fregiarne la cattedrale da lui innalzata in Salerno. Il sito di Pesto par continuasse a rimanere allalto disabitato, dopo che ne fu rimossa la sedevescovile; sino adì nostri e sol verso la metà del secolo scorso lattenzione si rivolse a quellerovine che sono divenute così famose. Non che fossero sconosciute, come vogliono alcuni, essendoassai ben visibili, oltreché in terra, da ogni pa


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