. Vite de più eccellenti pittori scultori ed architetti. iracolo grandiffimo, che quella età egrolla, ed inetta avelie forza d operare in Giotto sì dot-tamente , che il difegno, del quale poca, o niuna cogni-zione aveano gli uomini di que tempi, mediante lui, ri-tornafie del tutto in vita. E nientedimeno i principj di sìGiotto dove grand uomo furono V anno 1276. (2) nel contado di Fi-nato. renze, vicino alla Città quattordici miglia, nella Villa di Vefpignano (3), e di padre detto Bondone, lavoratore di terra , (1) 77 nome dì Giotto è un abbreviatura d* Ambrogìotto, benchéil B a/din. a e. 54.


. Vite de più eccellenti pittori scultori ed architetti. iracolo grandiffimo, che quella età egrolla, ed inetta avelie forza d operare in Giotto sì dot-tamente , che il difegno, del quale poca, o niuna cogni-zione aveano gli uomini di que tempi, mediante lui, ri-tornafie del tutto in vita. E nientedimeno i principj di sìGiotto dove grand uomo furono V anno 1276. (2) nel contado di Fi-nato. renze, vicino alla Città quattordici miglia, nella Villa di Vefpignano (3), e di padre detto Bondone, lavoratore di terra , (1) 77 nome dì Giotto è un abbreviatura d* Ambrogìotto, benchéil B a/din. a e. 54. lo derivi da Angioletto. Da que fio ne venne Lotto ,e non Giotto . Nota dell Ediz. di Roma. (2) // Baldin. difeorre molto /opra que/P anno , che egli credeerrato, e che debba dire 1265. ed è probabiliffìmo , ma poi torna a,credere, che egli nafcejje nel 1276. ma con ragioni molto più dell Ediz. di Roma . (3) Vefpignano è luogo del Mugello deferitto minutamente dal Baiti,velie notizie dì Gioite a e. 55. -Nota dell Ediz. di Roma .. Vita di Giotto. §03 terra, e naturale perfona . Coftui avuto quello figliuòlo,al quale pofe nome Giotto, lallevò, fecondo lo flato Tuo,coftumatamente. E quando fu all età di dieci anni perve-nuto, moftranda in tutti gli atti, ancora fhnciullefchi, unavivacità, e prontezza dingegno ftraordinario, che Io ren-dea grato non pure al padre , ma a tutti quelli ancora,che nella Villa , e fuori lo conofcevano ; gli diede Bon-done in guardia alcune pecore, le quali egli, andando pelpodere quando in un luogo, e quando in un altro paftu- impuifo dellarando , fpinto dall inclinazione della natura all arte del natura di luidifegno, per le laftre, ed in terra, o in fu larena del at?arte%continuo difegnava alcuna cofa di naturale, ovvero che gliveniffè in fantafia. Onde andando un giorno Cimabue (1)per fue bifogne da Firenze a Vefpignano, trovò Giotto,che mentre le fue pecore pafcevano, fopra una ladra pia-na , e pulita con un fallò un


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