. Storia dei monumenti del reame delle Due Sicilie. entrione, il i« torio Formiano alloccidente, il Vescino« air oriente, ed il mare dilli pule di« mezzogiorno ne circoscrivevano gli spa« ziosi confini. « Niun fallo memorando ne ha ira<( mandato la Istoria , che contradistintoti avesse la sua prima origine; e soltanto da« Livio stesso, si raccolgono alcuni avve-ri nimenli,tra quali, è ben singolare la de-li scrizione della crudele sconfina che iii Latini ebbero a soffrire daRomani, nel-le Tanno Via di é fervea tra« questi due popoli rivali ardentissima« guerra. Allora fu, clic n
. Storia dei monumenti del reame delle Due Sicilie. entrione, il i« torio Formiano alloccidente, il Vescino« air oriente, ed il mare dilli pule di« mezzogiorno ne circoscrivevano gli spa« ziosi confini. « Niun fallo memorando ne ha ira<( mandato la Istoria , che contradistintoti avesse la sua prima origine; e soltanto da« Livio stesso, si raccolgono alcuni avve-ri nimenli,tra quali, è ben singolare la de-li scrizione della crudele sconfina che iii Latini ebbero a soffrire daRomani, nel-le Tanno Via di é fervea tra« questi due popoli rivali ardentissima« guerra. Allora fu, clic necampi Min-te turnesi ebbesi ad ammirar leroica vir-« tu di Decio, che se stesso sacrificava nel« più folto delle schiere, per dar Tono-« re della vittoria a Manlio suo collega.« Fuggiaschi e debellati i Latini ricorsero« nella loro sciagura ai Minlurnesi, i qua-li li ospitalmente li accolsero, e collegatisi« colle propinque cilù Ausonia e Vescia,« giurarono difendere i loro drilli. E add essi si collegarono parimente i LIFOFUNI NOTE 171 « i quali , luttocchè di Mmlurna avesser« fatto per lo avanti aspro governo, diven-« uer poscia loro confederati; che anzi es-« sendo questi in asprissime contese con« gli stessi Romani, i Minturnesi promiser« loro patrocinio ed aiuto. Del che for-« temente corrucciati i Quiriti, irruppero« nel territorio di Minturna , e la cinsero« di assedio. Fieramente gli assediati so-« stennero, e per lungo tempo lurto ir-« resistibile, di quel potente romano eser-« cito: né piegati si sarebbero se lempia<( fellonia di dodici malaugurati cittadini,« di cui Livio ne ha lasciato i particolari,« non avessero alloste nemica consegnate« le sorti di tutti. « Quei furibondi irruppero nelle fede-« rate citta , che posero a saccomano e« soggiogarono : e da ultimo consolidaro-« no i loro dritti con ispedire ai vinti e« leggi, ed una colonia; e ciò avveniva« circa gli anni 447,o 457,prima di G. C.« Unaltra colo
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