Libro di m Pyrrho Ligori napolitano, delle antichità di Roma, nel qvale si tratta de' circi, theatri, & anfitheatri . hauer ufato molta diligentta in far nettare lejira*de, per comandamento deWlmperatore gli fu gittatadel fango in fmo : onde poi fu prefo ldUgurio,che eglifuffe per peruenire alfommo grado dellImperio.!/ cheho ritratto da alcune lettere intagliate in certi Teuerstini, che furono già cauati dinanzi alla porta di [antaAgnefeuerfo lacafa de* NliUini gentilhuomini Komani da la parte di fuori del Circo : ne quali ancora chegtiajii, cr l^czKnii 9 come gli hahbimo poìi nel àm £1 fegno


Libro di m Pyrrho Ligori napolitano, delle antichità di Roma, nel qvale si tratta de' circi, theatri, & anfitheatri . hauer ufato molta diligentta in far nettare lejira*de, per comandamento deWlmperatore gli fu gittatadel fango in fmo : onde poi fu prefo ldUgurio,che eglifuffe per peruenire alfommo grado dellImperio.!/ cheho ritratto da alcune lettere intagliate in certi Teuerstini, che furono già cauati dinanzi alla porta di [antaAgnefeuerfo lacafa de* NliUini gentilhuomini Komani da la parte di fuori del Circo : ne quali ancora chegtiajii, cr l^czKnii 9 come gli hahbimo poìi nel àm £1 fegno yf\ Uggeua il nome di Vefj^afidno, er come efmfendo eglt edile, fece non fa che m queito CircoM re»^0 non fi potè cduare co^r unione alcuna* Era dun»que per infino aUhora in piede que^o Circo : CT in ciònon ho dubbio alcuno, fu pei m preceffo di tempo chinmaio Mameo da Alefjandro Semro figliuolo di GiuliaMatnea, che lo ri^aurò, ofvceui giuochi » cr cacciedi uarit forti, come fi Ugge appr^ffo Ruffo rxl librodeUe Kegicni di Romaica come io ampiamente ne r4sgiono ne i fuoi j^ttacoli, DEL CASTRO PRETORIO». L CASTR o VrctorioyCome dicePlinio, era mlTefirema parte di Koma y fi come ancora hoggidifi utdtuna gran parie di effo m piedi attacacata alle mura dcUa città, e in quel lato, che guarda lOriente,il qual è tra la waNomenta^na, e Tiburtina 5 delia qual cofa ci fumo certificatiper le fifiole di piombo , che recauano Vacqua al ferauigio di quello, cauate difotto terra con lettere feritate del tempo di Tito Vef^afiano , d^Antonino, e di Sesuero ; deUequali infcrittioni h&bbiamo po{io li ritrattiinfiemc con gli altri tanto dtUe fiUole dipicmboy quanto deUe tegole del medefimo Cajiro con lefue mfcrittioni. E che il Cafiro Pretorio fcffe da quefla banda, tpoco difco^o daUa uia l^omentattaynon cf dubbio, eciò fi proua ancora per Suetonio, 1/ qual dice, cfce ha» uenio Tiionte liberto perfudfo l perone, che dou:!^aniare nelfuofuhurhanoyoucr podere, che egli haueuamino 4 Rom


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