Li marmi eruditi, ouero, Lettere sopra alcune antiche inscrizione . gran riprenlìone, allorachesrtAmì], parlando di efla così diflfe : Gens Sulpicia fmtduplex%^mm fine njt quibnfàam placet triple x, patmiorum fcilicet yple~beiorumy Equefirium : Patricmum Calice inantie^uìsàmarijs ; Equefìrium Rufirepermntm. Adunque heb-be Roma gente Sulpizia, Patrizia, Equcftre, e Ple-bea;màperche dintornt)alla patrizia conuengo ancora affai più che à3 intorno alle altreduecondizioni di quella gente,porterò i mkide-boli fornimenti dintorno alla gente Sulpiziaequ^-lire acciò di elfi altri gi«udich
Li marmi eruditi, ouero, Lettere sopra alcune antiche inscrizione . gran riprenlìone, allorachesrtAmì], parlando di efla così diflfe : Gens Sulpicia fmtduplex%^mm fine njt quibnfàam placet triple x, patmiorum fcilicet yple~beiorumy Equefirium : Patricmum Calice inantie^uìsàmarijs ; Equefìrium Rufirepermntm. Adunque heb-be Roma gente Sulpizia, Patrizia, Equcftre, e Ple-bea;màperche dintornt)alla patrizia conuengo ancora affai più che à3 intorno alle altreduecondizioni di quella gente,porterò i mkide-boli fornimenti dintorno alla gente Sulpiziaequ^-lire acciò di elfi altri gi«udichino3 attefoehe, ne fonoatto, e fe foffi ,1 me non conuiene di far giudizio ? ffcpiù tolto famiglia > che géte Equeibe habbia à diWi, Of~ Lèttera Decima ì 2*17 Ofleruo, per tanto, che appreflb i Romani era al-trettanto ordine lEqueftre, che il Senatorio, veritàche non effendo mai ftata pofta in contefa da alcunadi tanti auttori > che hanno di quello parlato > reftaututtauia pienamente comprobata da quella Meda*glia incuileggefi AVGVSTO. Ofleruo in oltre che quella dignità era adfcitizia lnon hereditaria > attefoche li Cenfori erano quelli,che riponevano nel! ordine equeftre , del quale nonera capace , chi non haueua il proprio cenfo , cheera, dice Plinio, Seflertia CCCC , & quelli erano Se- Ramimiftertij grandi ; che due eflere ftati li Seftertij, appref- *******fo i Romani, à tutti è noto; vno picciolo,^ykmW inlatino detto, il di cui valore non eccedeua tre foldi emezo di moneta Veneta , ed vn grande Sefìertiu^chiamato, che importaua venticinque Scudi Vene- ~jptiani ; rifpetto al computo fatto dal Budeo, fi che il c^4cenfo equeftre de Romani effendo di quattrocento E e Se- 218 Delti Marmi Eruditi. Seftertij grandi eradi Scudi Venetiani dieci mille;ina fe lei defiderafle vedere più diftintamente quan-ti Seftertij piccioli erano comprefi da vn grande, equante lire Venetiane in quefto entrauano, con queldi più che fi può ofleruare intorn
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