. Teatro d'imprese . rle con la lingua rifiglia, (per cofi dire ) i fuoi par-ti . Non minor cura dei tu hauerc detuoi figliuoli nellallcuarli, e nonreftarcadictro in vn tale vfficio ad vna fiera,adornando lanimo lorodottime difcipline, come quella gli abbellifce al di fuori, cofi tu abbel-lirli nellanima. E fé non hai potuto negliftudij apprendere Ietterò,e dalle lettere modo di teggerli, apprendilo da gli animali,dalla natura,JaquaIeciècommunemaertra,&additaconreiTèmpio nelle fue coleàfau)j,& à rozzi vgLiaImcntelin(truttione,c\: il modo di viuerc. LOrfainvn talatto di lambire il dio parto col


. Teatro d'imprese . rle con la lingua rifiglia, (per cofi dire ) i fuoi par-ti . Non minor cura dei tu hauerc detuoi figliuoli nellallcuarli, e nonreftarcadictro in vn tale vfficio ad vna fiera,adornando lanimo lorodottime difcipline, come quella gli abbellifce al di fuori, cofi tu abbel-lirli nellanima. E fé non hai potuto negliftudij apprendere Ietterò,e dalle lettere modo di teggerli, apprendilo da gli animali,dalla natura,JaquaIeciècommunemaertra,&additaconreiTèmpio nelle fue coleàfau)j,& à rozzi vgLiaImcntelin(truttione,c\: il modo di viuerc. LOrfainvn talatto di lambire il dio parto col Natvra potentior ars,haueuail famofò pittore Titiano. E Monfignor Giulio Amici dalefidiede alla medefima, che abbelliua, e dnua forma al fuo parto imperfet-to per motto la parola Stvdio: e Rafaello Spinoli al medefimo ani-male nella ftelTaguila dipinto vi fcrilTe Vtinam perpoliatvr; &nella Libraria de* Padri diSanlacomoin Bologna era con parole Vt PERFICIAMì Anoefp i/enti OcUl {ofuft JjLLCOJisati. ed Di Giouanni Ferro . $}$ edio Stiam lambendo figv r a t, per dinotare ia diligenza dvnoin rnedere,& abbellire le Tue compofitioni. LOrfo,il quale infermo del-la vita de gli occhi,porge la lingua allApi, che con le loro punture fa-cendogli fpillirfangue,il vengono à rifanare col brieue Aciem acvvnt haueua Angelo de gli Odi tra glIntentati di Perugia lOrtuicato. ^(ù., che co vna delle branche Ci cacciaua nella ferita, che dallapertu-ra,che fi vedeua,era affai graue,herbe,fpine,terra,e falli, cifendo di tal na-turarne ferito pone nelle ferite tutto quello, che di buono,ò di noceuo-le ritroua, onde fouenteadiuiene, che quelle cote vi mette, che gli dannograndi/lìmo rormento,il che fi legge nel motto,LAE denti a qj/oqj/e. Aleflandro Barbazza togliédo vn vello dvna SatiradellArioiio,quel- t/trefil,b- •lo {opratcnlTe allanimale nello ftcfTo modo figurato Mortifero venen vi ho posto. Due Orfiche infìeme facciano fetta,anco


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