. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . Vltimamente quando da Papa Paulo m. fumandato Legato in K^lemagna col fiore de SoldatidItalia in aiuto di Carlo J^mto Imperatore y perdomarla peruerftta de Tedeschi fatti in gran farteLuterani e rehelli alla M,Cefareaygli feci per imprefiil fulmine trifulco^che la vera arme di Gioue quan-do vuol caHicrarel*arroq^anz^a e poca religione de glihuomini/ome fece al tempo de Giganti ycol motto


. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . Vltimamente quando da Papa Paulo m. fumandato Legato in K^lemagna col fiore de SoldatidItalia in aiuto di Carlo J^mto Imperatore y perdomarla peruerftta de Tedeschi fatti in gran farteLuterani e rehelli alla M,Cefareaygli feci per imprefiil fulmine trifulco^che la vera arme di Gioue quan-do vuol caHicrarel*arroq^anz^a e poca religione de glihuomini/ome fece al tempo de Giganti ycol motto chediceuajhoc vno ivpiter vltor. Affomigluindo le fcomuniche al fulmine, eI Papa aGioue. E così come fivideyin buona parte per quesilAiuti yche nel principio della guerra furono molto op-portuni, Carlo ^into confomma gloria riufcì vitto- I S /^ IB I M P RhSE riofo & parimente inmttifimo AuguBo^. ìM, Andrea Crini Prcuediti re alla guerra de*Signori Vinitianifu di chiarifima fama dalfrinci^fio alfine della guerra ^che duro otto anni, cperci$merito pelJùofranco valore d^ejfer creato PrencipeeDòge della fna ^ueltewpo cheperfua virtù firicupero Padoua^ela dtfefe contro Tempito di Mafii-mano Imperadore, che haueuafico tutte le nationidEuropa\portovna magnanima imprefa y che fu in-^uentione di M. Giouanni Cotta celehrattfiimo poetaVerone fé \ e futi Cielo col zodiaco e fuoifegni sfe-fienuto dallefi?alle d(atlante,come figurano i poeti,chefià inginocchiato con la gamba finifira y e con lema^i abbraccia il Cielo con vn breue, che riefce di fott0 D I ìM. a 10 V10, m [otto VÌA, che dice .-svstinkt, nhc ^lyi^x-s e 1 T. Anchorchejfo Signore come modefio non hfortajfe inpuhltco ferfuggir tinuidia , benché glifidcejfe moltoyefo^e ben lodato da, ognvno. Et an-chor che Atlante habbiaforma humana ,furf pu0tolerareferejfer cofafauolofa.


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