. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . zza^e CIÒ fu delmefe diFebraio^Pano m d x informationi della natura fua, laquale fecondoPlinio yì ( fi come narrano i Portughefi) dandare atrcuar lElefante affaltandolo, e percotendolo fiotto lapanciaco quel duro & ^cuto corno^ch*egli tiene fioprailnafio i ne maifii par te dal nimico, ne dal combatti-mento y in fin che non Pha atterrato e morto, il che ilpiù delle volte glifiuccede^


. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . zza^e CIÒ fu delmefe diFebraio^Pano m d x informationi della natura fua, laquale fecondoPlinio yì ( fi come narrano i Portughefi) dandare atrcuar lElefante affaltandolo, e percotendolo fiotto lapanciaco quel duro & ^cuto corno^ch*egli tiene fioprailnafio i ne maifii par te dal nimico, ne dal combatti-mento y in fin che non Pha atterrato e morto, il che ilpiù delle volte glifiuccede^ quado LEie finte con lafuaprobo fide non lafferra per la gola,e non lo frangolaneWappreffarfii, Eecefii dunque lafor?na del detto Rhi-nocerote in bellifimt ricami ^chefieruiuano anchor percoperta di caualii barbarici quali corrono w Roma é altroue DI c^f. Giono. S7 dtroue il premio del f Mio, con vn motto di fop-xin lingua Sfagnuoldy^ on bvelvo sin ven-c E R. che ojuol dire > Io non ritorno m dietro fenzdvittoriayfecondo quel verfo, che dice, Rhmoceros ntmquam viBtis ah hojle redit,Eparue,che quejla imfrefa glipiacejp, tantochéUfece intagliare di latioro dagimia nel corpo D o M. Poi che voi hauete raccontate limfrefe dit^uefii illujlnpmi Prencipi della Cafa de Medici giàmorti,fiat e contento anchora di dir qualche cofa diquelle :, che portaiEccellenti fimo Signor Duca Cofmo,delle quali tante fé ne veggono in palazzo de* det-ti Medici. G I o. Certo che il giorno delle no^zefie io D s si LE IMPRESE ne vidi molte fahncate da gentil tngegni\ ma [opratutte vna me ne pacane fer ejfcr molto accommodataafua EccellenzaMqJ^^le hauendo per horofccpo &afcendete fuo ti Capricornoyche hehhe anche AugujloCe far e ( come dice Snetonio) e pero fece batter la mo-neta con tale imagine,miparue quejlo bizzarro ani-male molto al propofito , maf imamente che CarloQuinto Imperatore sfotto la CUI protettione fiorifce ilprincipato del prefato SignorDucaJoebbe anch egli ilmed


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