. Le pompe funebri celebrate da' Signori Accademici Infecondi di Roma per la morte dell'illustrissima Signora Elena Lucrezia Cornara Piscopia accademica, detta l'Inalterabile . - E trasformando in gioia ornai la pena, ^ -^ Colei, che preflb amalH, or lungi adora.^5^^ - Pregifi pur Troia fuperba al coftó •?-^-^^-^ «^-J ^^/^Serbar di Palla il fimulacro augullo; ^3o:> it •. Che il tuo Palladio, a cui fu .il Mondo angufto; Hai tu , cinto ài Stelle, in Ciel npoftai|^^^-^;lGiade glIim.ìri domo il fiero orgoglio ^-J-^^*-^-*;; *^^*^Non fia che redi a la Biilonia Icanipo;Che fé al tuo Marte è lOcean


. Le pompe funebri celebrate da' Signori Accademici Infecondi di Roma per la morte dell'illustrissima Signora Elena Lucrezia Cornara Piscopia accademica, detta l'Inalterabile . - E trasformando in gioia ornai la pena, ^ -^ Colei, che preflb amalH, or lungi adora.^5^^ - Pregifi pur Troia fuperba al coftó •?-^-^^-^ «^-J ^^/^Serbar di Palla il fimulacro augullo; ^3o:> it •. Che il tuo Palladio, a cui fu .il Mondo angufto; Hai tu , cinto ài Stelle, in Ciel npoftai|^^^-^;lGiade glIim.ìri domo il fiero orgoglio ^-J-^^*-^-*;; *^^*^Non fia che redi a la Biilonia Icanipo;Che fé al tuo Marte è lOceano il Campo : -^ LEtra a la tua Minerua è ilCmpidoglio. .. Sede patrj Archimedi ardor di guerraPortano in Tracia i liquidi criitalli,ELENA è il Sol. che fra Stellati balliTrionfa in Ci^l, mentre tu pugni n é il tuo Dure inuitto or Tarmi adunaSu i Bifalti à vibrar letali affanni ^^ ^^^La tua LVCRBZIA dvn LEON ne i vanni -Volo, qual Sole a calpeftar la la tua bionda fera or di qual NumeLinclita imago fua rauuifà eternajChe fi adorò per Deità lupernaCon volto di LEON lIdea del Lume. IN »31 JN DELLA STESSA SONETTO rDEL MEDESIMO^. On dunque a morte ancor fudditi i Numi ?E non al Tempo Eternità preuale.^Or chi {peri quaggiù vita immortaleSe auuien che il Fato anche vna Dea cófumi? Ma de lempio deftino i rei coftumiVincendo non mor.ì Donna non frale iIn Ciel volò del ibo LEON fu 3ccrefcereterni a lEtra i lumi. Sdegnò de Pvmil Globo ELENA il fondo;Che a lo fplendor di lue Virtù sì rareEra anguflo Teatro il baffo Mondo. E chi non sa, che del diletto apparefer breue fpazio a foflenere il pondoOCigno in Terra, ò pur Sirena in E! i£ IN 152 PER LA MORTE IMMATVRA DELLA MEDESIMA SONETTO Del Signor Nicolò Madri fio Fdinep.


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