. Poesie scelte di vario genere, per la prima volta insieme raccolte e stampate da un socio colombario . O perchè ricco Manto il fen le cingaSempre linguifca , e di fé in forfè viva? Meglio è co Figli di Gradivo arditi Sei- Selva afFrontar d* afte pugnaci ìnfefla,E trai Bronzi tonanti, e i fier nitritiAver lieta vittoria,© morte prcfta, Veftafi dunque ornai nell afpra, e dura Scuola di Marte, orrida Piaftra, e maglia, E vedan me le Velitcrne mura Tra 1 fofchi orror della feral Battaglia. Ma laiTb! in vandoppo il conflitto acerboGuerrier grave a fé fleflb, e vile altruiAttender può dal Liminar
. Poesie scelte di vario genere, per la prima volta insieme raccolte e stampate da un socio colombario . O perchè ricco Manto il fen le cingaSempre linguifca , e di fé in forfè viva? Meglio è co Figli di Gradivo arditi Sei- Selva afFrontar d* afte pugnaci ìnfefla,E trai Bronzi tonanti, e i fier nitritiAver lieta vittoria,© morte prcfta, Veftafi dunque ornai nell afpra, e dura Scuola di Marte, orrida Piaftra, e maglia, E vedan me le Velitcrne mura Tra 1 fofchi orror della feral Battaglia. Ma laiTb! in vandoppo il conflitto acerboGuerrier grave a fé fleflb, e vile altruiAttender può dal Liminar fuperboQualche fcarfa mercede ai merti fui. A me, Guido, già increfce arfo, e diftruttoDemiei fudor far molle ingrato Campo,E già degli xni inutilmente tuttoMarcito il fior, daltri desiri avvampo. Ardo fuggir le Corti, ove fon* ufe Aver perpetua flanza acerbe cure ,E in compagnia delle tranquille Mu(eOre menar più liete, e più fìcure; E forfè un d^ da penfier rrifti,e folli Libero al fin, doppo s\ lunghi m* udranno i voftri ameni Colli,Siena,Madre d Eroi, Madre d* Amori. A NI. ss A NICE NOBIL NINFA DI PARMA. Nce chiede per lettera a Trindo da lei partito, e dioiorance in Genova, qunli fìano le converfazii ni» gli abbigliamenti, ed i piaceri di quelle Ninfei fra cqì rit(ovafì. C A N Z O M BDEL SIC. ABATE CARLO INNOCENZO FRUGONI^ N Ice, che fola adoro,Nice , da cui lontanoSpeio (èreni in vano I giorni miei chiedi, quali fono Su quefti lidi alteriLe leggi, ed i piaceriDtl nobil con ver far. Ma come i lieti verfi Sparli di grazie nuovePofs* io Cantar qui, dovc ,Mia vita, non Tei tu? Tu fola col bel voltoEri r amabil Dea,Che le mie rime aveaD* illumirtar virtù. Or querta Cetra miaSolo fofpir rifuona, II genio m* /TbbandoMIn braccio del dolor. Mi Ì9 Mi cadono dal crine Sin le purpuree refe, Che di Tua man vi pofc Per mia ghirlanda Amor,Pur ubbidir conviene j Cure d amor tacete : Ecco le vive, e liete Imagini apparir.£ tutte a me d* intor
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