. Della nouissima Iconologia di Cesare Ripa Perugino Caualier de SS. Mauritio & Lazzaro : parte prima [-terza] : nella quale si descriuono diuerse imagini di virtu, vitij, affetti, passioni humane, arti, discipline, humori, elementi, corpi celesti, prouincie d'Italia, fiumi tutte parte del mondo, & altre infinite materie : opera utile ad oratori, predicatori, poeti, pittori, scultori, disegnatori, & ad'ogni studioso : per inuentar concetti, emblemi, ed'imprese, per diuisare qual si voglia apparato nutiale, funerale, trionsale : per rappresentar poemi drammatici, e per figurare co' suoi proprij


. Della nouissima Iconologia di Cesare Ripa Perugino Caualier de SS. Mauritio & Lazzaro : parte prima [-terza] : nella quale si descriuono diuerse imagini di virtu, vitij, affetti, passioni humane, arti, discipline, humori, elementi, corpi celesti, prouincie d'Italia, fiumi tutte parte del mondo, & altre infinite materie : opera utile ad oratori, predicatori, poeti, pittori, scultori, disegnatori, & ad'ogni studioso : per inuentar concetti, emblemi, ed'imprese, per diuisare qual si voglia apparato nutiale, funerale, trionsale : per rappresentar poemi drammatici, e per figurare co' suoi proprij simboli ciò che può cadere in pensiero humano : ampliata in quest' ultima editione non solo dallostesso auttore di trecento e cinquantadue imagini con molti discorsi pieni di varia eruditione & con molti indici copiosi . PoetdAtq; alif,quorum Com&diaprifea virorumeflSi quii erat dtgnus deferibi , qued malus, autfurQuod moechus foret,autftearius, atit alioquinTamo/us multa cum liberiate notabant. €OM. Parte Prima; 107 DÒNNA che con la lìniftra mano ten-ghi vn nido dentro del quale vi fia vnAuoltore, che pizzicatoli le cofcie ftia in attodi dare a fuggere il proprio fangue a i Tuoi fi-gliuolini, quali faranno anchelfi nel nido inatto di prendere il fangue,& con la delira ma-no ftefa porga in atto di compaffione qualchecofaper fouuenimento aglaltrui bifogni . Sidipinge con lAuoltore nella guifa,che habbiano òche gli Egitti) per lo Auolto-re,quando col becco lì rompe le cofcie,rapprefentauano la compaffione, perche egli in queicento e venti giorni,che dimora nellalleuarei figliuoli,non mai troppo lontano vola alla_*» preda attento a quel folo penderò di non lafcfare i h*gliuoli,& fedamente piglia quelle cofe__>che da prelìb gli fi mofhano , & fé nulla altrogli occorre, ò fouuiene dapparecchiare in ci-bori figliuoli, egli col becco pizzicandoli lecofcie cauail fangue,& quello dà a fugo-ere_»alli fìgliuolini, tanto è lamore col quale hacu


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