. Storia dell'Italia antica. e un mucchio di rovine. 1 cittadini sopravvissutiandarono allincanto: e poiché glItahani con bellesempiodi fraterna pietà stettero concordi a non comprare que-gli infelici, 1 soldati, _,__^pieni di sdegno, minac-ciavano di ucciderli tut- -n-.^^ti, e avrebbero tenutoparola, se parenti eamici non correvano aprocacciarne il appresso si ripopo-larono anche ciucile ro-vine : la magnificenzadei cittadini rifece fórie templi; e Vespasianostesso favorì il risorgeredella città, distrutta dalfurore dei suoi . Alle sciagure vitellia-ne non potè ripararsida Fabio V
. Storia dell'Italia antica. e un mucchio di rovine. 1 cittadini sopravvissutiandarono allincanto: e poiché glItahani con bellesempiodi fraterna pietà stettero concordi a non comprare que-gli infelici, 1 soldati, _,__^pieni di sdegno, minac-ciavano di ucciderli tut- -n-.^^ti, e avrebbero tenutoparola, se parenti eamici non correvano aprocacciarne il appresso si ripopo-larono anche ciucile ro-vine : la magnificenzadei cittadini rifece fórie templi; e Vespasianostesso favorì il risorgeredella città, distrutta dalfurore dei suoi . Alle sciagure vitellia-ne non potè ripararsida Fabio Valente, ilquale, muovendo lentofra concubine ed eunu-chi, e pensando più chealtro a sfogar sue libi-dini, giunse quando eraimpossibile porgere ef-ficace soccorso. Da ultimo egli, mandate le sue genti adArimino, simbarcò sulle coste dEtruria, volgendo nella-nimo lardito disegno di correre nella Narbonese, e de-stare di là nuovo incendio di guerra nelle Gallie e inGermania. Ma, travagliato da fortuna di mare, cadde in. Vespasiano {Mongez, Icon. Rom. , XXXI!, n l; Tacito, Hist., in, 31-31. 468 PROGRESSI DEI FLAVI ANI, E PAURE DEGLI ALTRI. [Lib. VII. mano dei nemici alle Stecadi {Hijères) isole dei Marsi-gliesi: e ricondotto in Italia, fu dopo ucciso in prigionead Urbino, e mostrata la sua testa ai soldati, per togliereogni speranza a chi volesse serbarsi fedele a Vitellio *. I vincitori mandarono corrieri e novelle della vittorianelle Spagne, in Gallia e in Britannia per tirare le le-gioni a Vespasiano, e chiusero i passi delle Alpi perimpedire che di Germania giungessero aiuti al Fusco, messo a capo della flotta di Ravenna,circondò i soldati che tenevano Arimino, e prese i pianidellUmbria, e le marine del Piceno. Antonio Primo nellafortuna scopri meglio il suo animo avaro, superbo, cu-pidissimo di potenza ; calpestava lItaha, studiava di farsiligio lesercito, mentre si apparecchiava a passare lAp-pennino e a muovere a Roma^ contro a Vitellio. Il quale,c
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