. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . i(f:f LE J MF K15 S E fWyve ne frouederete d^vnaltrdyche più vljt cofac*cu, DOM. tìorsù dunque hduendo voi fatte tdnteimfrefe ad altri,non mi volete ejjer cortefe dvnadelle VQshe viuifime & argute ì Perche in ^veritàne anchio mi fodisfaccio molto delU mia. Si veramete vogliose non già per pagare con sìfoca cofa la granfatica, che durate nel tradurre leTniehiHorie. E fora for


. Dialogo dell'imprese militari et amorose di Monsignor Giouio, vescouo di Nocera : et del S. Gabriel Symeoni fiorentino : con vn ragionamento di M. Lodouico Domenichi, nel medesimo soggetto : con la tauola . i(f:f LE J MF K15 S E fWyve ne frouederete d^vnaltrdyche più vljt cofac*cu, DOM. tìorsù dunque hduendo voi fatte tdnteimfrefe ad altri,non mi volete ejjer cortefe dvnadelle VQshe viuifime & argute ì Perche in ^veritàne anchio mi fodisfaccio molto delU mia. Si veramete vogliose non già per pagare con sìfoca cofa la granfatica, che durate nel tradurre leTniehiHorie. E fora forfè quejlapiu conueniente d-^lhonorato propoftto vojlro , perche nell*adoperar^woi tanto con tingegno nelle buone lettere, voi virajfomiglterete al Vomero delTaratro, il quale per lolungo vfo diuenta lulhro e forbito^come fé fujji d* ar-guente 5 e pero farete vn vomero con vn motto , chedice ;longo splenpescit in vsv^pò M. Veramente chio mi affatico volentieri, efon tuttauia per efercitarmìfn chio viuo, con ij^e*ran^ d^acquijlar qualcheJplendor difamai^ in quejlo almeno imiterò che colcotinuo jìudio s*e fatta immorta-le*^laqualcofa nonfuccedeper) ambiti. Portai VI UTf. GJOVIO. i^S. Pcfiò ancora ilCaualier CaJidlino di Beccarid, iliju/ileeilverohcnore delU genero fa, hojpita^ita é*iUgAnz^àdi tuttala ValteUna/vnairfjprcjaptu com*moda alfuofropofttohoneJìipmOychefclelta di va-gapguratione, ^Simando ejfo vna [ignora verginecon difigno di figliarla per moglie ,poJe in , doro y é i^ ^n carneo la te/la del RiDoiiidyColdettodelfuofalmo,sagittae tvaeiNFixAE svNT MiHi. E pel rouefciù lar-dente monte dEtna y perfignif care ardor naturale elegittimo di puro amore y col motto attorno in tergo,che diceua\ cosi arvffa il vello quejlafuinuentione del heltinge^gno di Rimondi, L 2 ^u LE IMPRESE


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