. Delle imprese trattato . 11 LIBRO TERZO. 28 Il buon Degli ^fgbifanfentir noiofe, egreui Tante tra gli <Alueari *A i Contadini auari V^4pi che al miele fon fpe dite, e lieuuMa è manfueto , e dolce il lor Signore , Che trafrondofe Rine Sen^a aculeo fine, E pur vomanda con Regale honore,Così il Signor, mentre il malfare oblia, *A le belle opre defia Hor quella mente, hor cjuesla En pace fuga ogni Fortuna ria. O l r e Imprefe ci porgono lApi. E prima, à . -dìmoftrar urfhuomo cui piaccia la vita deli- _ ^uomocata fenza trauaglio, fi può fingere lApe cac di urta Se-data dal fumo; del


. Delle imprese trattato . 11 LIBRO TERZO. 28 Il buon Degli ^fgbifanfentir noiofe, egreui Tante tra gli <Alueari *A i Contadini auari V^4pi che al miele fon fpe dite, e lieuuMa è manfueto , e dolce il lor Signore , Che trafrondofe Rine Sen^a aculeo fine, E pur vomanda con Regale honore,Così il Signor, mentre il malfare oblia, *A le belle opre defia Hor quella mente, hor cjuesla En pace fuga ogni Fortuna ria. O l r e Imprefe ci porgono lApi. E prima, à . -dìmoftrar urfhuomo cui piaccia la vita deli- _ ^uomocata fenza trauaglio, fi può fingere lApe cac di urta Se-data dal fumo; delche rendendola ragione , dice, che nafte dallamarezza delfumo, difpiaceuole allApe, che di cofe dol-ci folamente fi pafce. E quei cheraccolgo-no il miele, quando vogliono fcacciar lApi, fanno il fuoco con Cicuta, ela Cicuta, e con la Ceiitàurea herbe amarifsime . Ev Jmprefa Cetaureapoi per far conofcere viihuomo^, che poco fa habbia cornetto lApi* ^ vno


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