Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . si sappia quali funno le castella che il co-mune di Luccha prese in guardia, vi si dicie che fu Monteforti,Gay a, Montecucoli et Somese. L altre rimasero apresso di loro, 20 come fu Monterastelli, Corongno, Lariva, Montespecchio e moltealtre. E da poi, non volendo fare il dicto Lancilocto quello che ilcomune di Luccha volea et che parea fusse giusto, e più volte aven-do voluto quelle castella toUere delle mani del comune di Luc-cha e volendo fare quello era suo piacere, e non volendo risti- 25 tuire li denari che s erano spesi in nella guardia di t


Le chroniche di Giovanni Sercambi, Lucchese . si sappia quali funno le castella che il co-mune di Luccha prese in guardia, vi si dicie che fu Monteforti,Gay a, Montecucoli et Somese. L altre rimasero apresso di loro, 20 come fu Monterastelli, Corongno, Lariva, Montespecchio e moltealtre. E da poi, non volendo fare il dicto Lancilocto quello che ilcomune di Luccha volea et che parea fusse giusto, e più volte aven-do voluto quelle castella toUere delle mani del comune di Luc-cha e volendo fare quello era suo piacere, e non volendo risti- 25 tuire li denari che s erano spesi in nella guardia di tali fortezzee altri denari che il comune di Luccha li avea prestati, le pre-dicte chastella cioè Moltecucori, Gaya e Monteforti si dienno aGuaspari; et al dicto Lancilocto rimase Somese e Monterastelliet Corogno. E fu facto nimico di Luccha sensa colpa del co- 30 mune di Luccha. e. 140 A 3o8 PARTE PRIMA DELLE CRONICHE CCCLXXVI. Come fu preso in sul terreno di Lucca UNO DA GONZAGHO A PITITIONE DI MESSER IaCOPO . d Appiano di Pisa. e. 140 B. Chome manifestamente si vede, lo nimico dell umana natu-ra sempre sta attento e aparechiato a mectere scandalo traamico et amico, et quanto crede fare maggior male, tanto piùadopera sua malizia. E di certo quello che ora si conterà è statoprincipio di grandissimo male, et molte anime aquisterà in luo- 5go imfernale, se altri di tali mali non s acorgerà. Et però condispiacere si conterà che 1 anno di 1395, del mese di ferraio,essendo gonfalonieri di iustitia Dino di Nicolao Guinigi, venendodi verso la ciptà di Genova uno messer Federigo da Gonzago,e venendo da Pietrasanta a Luccha, fu ordinato per messer la- 10copo d Appiano di Pisa che il dicto messer Federigo fusse pre-so; e di ciò ne scripse ad Andrea Stornelli in Luccha. E il dicto Andrea ebbe alquanti di Luccha e del contado, aiquali disse loro la facenda, i quali rispuosero di fare tucto; inomi di tali non mecto per non dizonestare tanto la ciptà di 15Luccha. Ma ben mi muove


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