Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua : per le quali si dimostra come, e per chi le bell' arti di pittura, scultura, e architettura lasciata la rozzezza delle maniere greca, e gottica, si siano in questi secoli ridotte all' antica loro perfezione . ce Carlo Celare Malvada, che quello pittore a principio, cioèdel 1490. fi portalTe a (tare con Francefco Francia, Pittor Bo-lognefe: e del 1405. dopo aver già applicato alla pittura, féne partirle, e (Tendo in età di anni venticinque: e ne porta co-pia de propi j ricordi, farti dal Francia ne fuoi libri familia-ri, contro a ciò che il
Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua : per le quali si dimostra come, e per chi le bell' arti di pittura, scultura, e architettura lasciata la rozzezza delle maniere greca, e gottica, si siano in questi secoli ridotte all' antica loro perfezione . ce Carlo Celare Malvada, che quello pittore a principio, cioèdel 1490. fi portalTe a (tare con Francefco Francia, Pittor Bo-lognefe: e del 1405. dopo aver già applicato alla pittura, féne partirle, e (Tendo in età di anni venticinque: e ne porta co-pia de propi j ricordi, farti dal Francia ne fuoi libri familia-ri, contro a ciò che il Vafari fcriilè, cioè, che coftui fofle sifattamente portato dal genio alle cofe del difegno, che lafciata larte del-l orefice, efercitata in fanciullezza con molta fua lode, fi defle da per fé(teflb a quello Audio. Crediamo però effer veriflìmo ciò, che lo ftefio Va-fari foggiugne, che egli in breve giugnelTe a fegno di poter più che ragio-nevolmente dipignere: e contuttoché di Raffaello non avelie vedute, chealcune poche opere, lì faceflè una maniera alquanto limile a quella di lui;il perchè fatto animoib, fi partifle da Bologna, dove pel notato tempo era(tata fua abitazione, e portatoli a Urbino, vi facefle molte opere. Occorfe, K 4 che. 1$i Decenn. X. e Part. IL delSec. Ili dal 1490. al 1500. •che avendo avuta cognizione del fuo bel genio lo fteflb Raffaello , che fitrovava in Roma» moffo da quella fua naturale inclinazione di ciafcunocordialifiìmamente beneficare, il chiamò a fe : e non concento diftruirlonegli ottimi precetti dell arte , e di tenerlo in fuo ajuto, diedegli molteoccafioni, e fecegli fare gran guadagni. Condurle egli dì fua mano le Si-bille, che fono nelle lunette a man deftra nella Chiefa della Pace, i car-toni delle quali fi dice che rimaneflero appretto i fuoi eredi. Tornò poi •Urbino fua patria, dove fece molte opere nella città e fuo (lato, e parti-colarmente nel Duomo. Dipinte in compagnia di Girolamo Genga laCappella di San
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