Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua : per le quali si dimostra come, e per chi le bell' arti di pittura, scultura, e architettura lasciata la rozzezza delle maniere greca, e gottica, si siano in questi secoli ridotte all' antica loro perfezione . in fua ttanza, mentre egli dava fine a certi quadri , che poi iomegliconduflì a Firenze, lo veddi pili e più volte ritoccare e mutare conpazienza e allegrezza iniieme, cofa, che alla mia imperizia e al mio debole ta-lento, allora potè parere da mutarti. Né fia, chi in ciò fentire, feemi pun-to i\ concetto, che avea formato in le ftefl


Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua : per le quali si dimostra come, e per chi le bell' arti di pittura, scultura, e architettura lasciata la rozzezza delle maniere greca, e gottica, si siano in questi secoli ridotte all' antica loro perfezione . in fua ttanza, mentre egli dava fine a certi quadri , che poi iomegliconduflì a Firenze, lo veddi pili e più volte ritoccare e mutare conpazienza e allegrezza iniieme, cofa, che alla mia imperizia e al mio debole ta-lento, allora potè parere da mutarti. Né fia, chi in ciò fentire, feemi pun-to i\ concetto, che avea formato in le fteflb di fuo fa pere ; perchè, io nonpure, che poco intendo, ma con me altresì perfone di gran fenno, ten-gon ferma opinione , che non colui, che tutto crede al proprio giudizio, fiail vero dotto in ogni meftiero, ma chi bene fpetTo fa conformarti all altrui. Kk 2 Fu il 5 * 6 Decenti. V. della Partii. delSec. V dal 1640. al 1650. Fu il corpo di quefto artefice portato alla Tranfpontina, dove la nazione Da-nde ha la Cappella, dedicata a San Canuto Re di Danimarca, eia fepoJturadella nazione, colla feguence intenzione: {D. 0. &t. S 0 L I S *Z) A N 1 SIN URBE F1DEQUE ROMANA 0BEUNT1BUS atONVMENTVM *A. *D, o\ùclxv. Ed in quella afpetta Vultimo ERCOLE FERRATA DA PELSOTTO NELLO STATO DI MILANO SCULTORE Difcepolo di Tommafo Or filino f nato chea al 1614. *$> 1685. E fra coloro, che per alcun tempo averanno la pazienza dileggere quanto io mi polì a fcrivere intorno alle opere degran delle noftre arti, alcuno fi trovafle per avven-tura, che fermandoli nella rimembranza de i godimenti e delnobile Iplendore , che fuole per ordinario loro arrecare unavirtù bene acquiftata, poiTeduta ed eiercitata; ed allincon-tro, o non fapefle o non ponderane o non credette, quanto di ftento e difatica, prima di confeguirla, a quei tali abbifognò di lopportare-, io nondubito punto, che dal vedere quel tanto, che io (on pei dire del celebreScultore Ercole Ferrata> come cofa, d


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