. Vite de' pittori, scultori, ed architetti moderni : scritte, e dedicate alla maestà di Vittorio Amadeo, Re di Sardegna . ,lafciare. Lafciò hencì p^i* la /Ti-» **Uì\ìtà , p maeftria un verodefiderio deifer maggiormente vififutOj e linvidiabil con-cetto del fuo buon coftume, che come qualità innata, epropria dellanimo è linertimabil telbro , che fi deve più dìqualunque altro da pofteri apprezzare. t> A N D R E A B 0 L G 1: Che tìa la cava 5 che i Carrarini anno demarmi 3 che glinviti 5 e fproni a lavorarli,o che fia il genio innato , che ve glinclini,molti, e molto bravi artefici ufciti fon


. Vite de' pittori, scultori, ed architetti moderni : scritte, e dedicate alla maestà di Vittorio Amadeo, Re di Sardegna . ,lafciare. Lafciò hencì p^i* la /Ti-» **Uì\ìtà , p maeftria un verodefiderio deifer maggiormente vififutOj e linvidiabil con-cetto del fuo buon coftume, che come qualità innata, epropria dellanimo è linertimabil telbro , che fi deve più dìqualunque altro da pofteri apprezzare. t> A N D R E A B 0 L G 1: Che tìa la cava 5 che i Carrarini anno demarmi 3 che glinviti 5 e fproni a lavorarli,o che fia il genio innato , che ve glinclini,molti, e molto bravi artefici ufciti fono invarj tempi di que paefi , che van rendutoimmortale il nome loro . E porto ferma cre-denza di non prendere abbaglio , fé tra primi ci conto il nò-Uro Andrea . Imperocché fon tali lopere , che ha fatte colloScarpello in Roma non meno che fuori, che non ne lafcianoombra di dubbio al giudizio deglintendenti, e de profef-fori. E ciò così vero , che i primi di elfi non ifdegnarondaverlo per compagno in alcuni de più celebri lavori, e diquelli che fan più fuperba moftra nelle chiefe principali, che mi. BEGLI SCULTORI. 437 mi fono ingegnato febben in piccol numero di rinvenire ^ emeglio che potrò il più mingegnerò di rammentare. Na-cquevi dunque il dì 22. di giugno dellanno 1^05., ed il pa- 1^05dre imparato che ebbe a leggere, e a fcrivere, e fatto il ■corfò della grammatica 5 e principiato quello della rettoricagli fece anche prender lezion di difegno da certo profefTore ,che ivi allora fi trovava con intenzione di mandarlo poi inRoma per farlo applicare alla {cultura ; alla cui profeUione/ortemente inclinava, ficcome indi a non molto vel mandò;e credo per le notizie avute in compagnia di Francefco Ba-ratta da Malfa , di cui a fùoi luoghi riparleremo per effcreilato ei pur bravo fcultore. Arrivativi felicemente furono am-bedue introdotti nella fcuola del Bernini, e gli altri fcolarichiamarono fubito luno il Maffefè, e laltro il Carrarino. Fe-cero ugual


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