. La solenne et trionfante entrata dell'illustrissimo & reuerendissimo vescouo monsignor Gio. Battista Biglio nell'antichissima & regal città di Pauia : con le allegrezze & archi, con le historie, imprese, emblemi, simboli, gieroglifici, imagini, iscrittioni, versi, sentenze, & motti . ccettar,quanto con volontà [incera diedi iniuce; neffreXzjt quefo legno della moLta mia cfferuanl^a verfo di lei;mà de-,gnafi per (uà bontà, ripormi nei nu-mero defuoi feruidori, affarmi par-,te di quelle gratte Je quali aHagiori-nata i Prelati virtuc/i,qualè; liiìim a,e oc e dono alle Perfinefili-dio fé ;


. La solenne et trionfante entrata dell'illustrissimo & reuerendissimo vescouo monsignor Gio. Battista Biglio nell'antichissima & regal città di Pauia : con le allegrezze & archi, con le historie, imprese, emblemi, simboli, gieroglifici, imagini, iscrittioni, versi, sentenze, & motti . ccettar,quanto con volontà [incera diedi iniuce; neffreXzjt quefo legno della moLta mia cfferuanl^a verfo di lei;mà de-,gnafi per (uà bontà, ripormi nei nu-mero defuoi feruidori, affarmi par-,te di quelle gratte Je quali aHagiori-nata i Prelati virtuc/i,qualè; liiìim a,e oc e dono alle Perfinefili-dio fé ; £tf dejìderofe di ftar folto pro-none dt Mumate $ $he da maligni incontri DellIli™ MonDBiglio; 9S. che quanto pnvn&thabbiamo a vedere, come fpenamain maggior Contentezza. A L L I DELLA CITI A* 01 lUuSlrifimì Signori, ìquali pervofìra cortefavicompiace fé àhonorarmi àisì grande y &fignalatofauQre>accet~tate 3 vi prego > il buonammode congli effetti non corrìfpofì al defìderio>& afpettatione loro. Et fé in qual-che co fa for fronte e la deboleX^a hu- \manajr afcorfinche men de guada al-cuno di voifia ftimatajìami, viprc-. 96 Entrata Trionfante^. goy dal benigno giudit io vofiroyfe nontfcufata, almeno perdonata. Refìicgnvn di loro più t o/lo pago dellapro*ta mìa fermtu,che di J cuna cen/ura;la quale fempre da gli animi gentilifu lontana. Attendendo, che in ooniattione fono nato per feruire allaT* a-tria, fen\a ri/par mio, o di faticalo d%pericolo;come in occafione lhanno co-nofciuto quelli > che con occhio/Inceromirano t fatti egregi > £f lodeuolt ; netnofi da pacione cercano dopprime*re quanto per natura non pub flar albaffo. Parte farà della gentile^avofira, /Hu fin fi imiSignori, gradireciò che Ihumiltà mia gli diede, & conhumanttafua compire quanto eva-lore dello Spelta non atteft-J. Viue-te felici, &fìcurì, che di tanta corte*fa, &bontà voftra fempre faro ri* Me nf Piglio. 97cordeuolcj, À quali ingr


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