Nuovi ritratti letterari ed artistici . nfelicissimi, che nel- KMILIO PRULL4N1 109 lultimo pierioclo della vita non son più che vivisalici piangenti sulla tomba della propria glori-).Egli somigliava per questo rispetto a EmilioErullani, un poeta gentiluomo, nel quale Tes-ser tramontato nel cielo della fama non scemavala benevolenza paterna per la gioventù che oraallaurora: un buon vecchio toscano, in cui pa-reva che con glianni fosse rinatauna specie di timi-dezza dadolescen-te , che lo facevaparlare a vocesommessa, volgen-do intorno gli oc-chi guardmghi, an-che quanido j^arla-va di letteratur


Nuovi ritratti letterari ed artistici . nfelicissimi, che nel- KMILIO PRULL4N1 109 lultimo pierioclo della vita non son più che vivisalici piangenti sulla tomba della propria glori-).Egli somigliava per questo rispetto a EmilioErullani, un poeta gentiluomo, nel quale Tes-ser tramontato nel cielo della fama non scemavala benevolenza paterna per la gioventù che oraallaurora: un buon vecchio toscano, in cui pa-reva che con glianni fosse rinatauna specie di timi-dezza dadolescen-te , che lo facevaparlare a vocesommessa, volgen-do intorno gli oc-chi guardmghi, an-che quanido j^arla-va di letteratura,come se fosse di-ventata per lui una merce di contrabbando. Un. altro poeta vidi làper l;i ])riina volta, GiusejTpe Re ve re. chenou conobbi iutinianiente se non ]»iù lardi, per-chè ci veniva di rado per due ragioni : Tuna dellequali era che, a del Erullani e del Eu-sinato (differenza giustificabile, certo), egli sisentiva ferito nella sua. li\o-ii( ima. alterezza dalnon esservi tenuto dai più pi-r quanto valeva, e. Giuseppe Revere. no GIUSEPPE REVERE, ABATE TIGRI laltra, forse più forte, che il suo s]3Ìrito faceto,ridottosi negli ultimi anni alla consuetudine dicerta gioclii di parole e lepidezze scolaresche, checran però lespressione di una filosofia originalepiacevolissima a suoi andci intinn, non si gu-stava e non poteva essere gustato in quella so;-cietà dove predominava, la fine arguzia fiorenti-na-, tutta guizzi e fles-sioni di idee, tanto di-versa dalla sua quantoun sorriso discreto da unlargo riso sonoro. E met-to anche tra i poeti ilpiccolo vecchio jnstoie-se abate Tigri, che achiunque gli fosse pre-sentato diceva per primacosa: -— Qui, il signorUbaldino, lo sa? è statomio scolare. — e a chioli domandava se si trattenesse un pezzo a. Fi-renze, risi^ondeva : — No. O clie la vuole ? Questaparlata fiorentina mi strazia gli orecchi e micorrompe il gusto. Eiparto donuini.


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