. . di publicar ilTorneo, nel mòdo infrafcritto. Portò vnacongiontura, altretanto felice,quanto dilettcuoletchin Cafadel Sig. Co. ASTORRE ORSI, vna fera, fi facelTelbn-tuofiflfìma Fefta da ballo, con linteruento di tutta la Nobiltà j eperò fu intraprefa , sì per effere quella Radunanza in Cala delPrencipe, come anche per eflerui il compendio delle Dame, oCaualieri, loccafione del far, nel mezo della Fella, doppo vrL*fuono improuifo di Trombe, e Tamburri, comparir le tre Gra-zie, con vnoduolo di Pallori, regalatamente vediti,con torci
. . di publicar ilTorneo, nel mòdo infrafcritto. Portò vnacongiontura, altretanto felice,quanto dilettcuoletchin Cafadel Sig. Co. ASTORRE ORSI, vna fera, fi facelTelbn-tuofiflfìma Fefta da ballo, con linteruento di tutta la Nobiltà j eperò fu intraprefa , sì per effere quella Radunanza in Cala delPrencipe, come anche per eflerui il compendio delle Dame, oCaualieri, loccafione del far, nel mezo della Fella, doppo vrL*fuono improuifo di Trombe, e Tamburri, comparir le tre Gra-zie, con vnoduolo di Pallori, regalatamente vediti,con torcieaccefe in mano, accioche prima cantaffero in tal guifa. O Ve fio foglio yche dal Cielo y Di heUe%z^ vofire il gridoDa la T erra aiuto implora* ^à fperanz^a à Citherea ìContro i^ueUa, che là in Deb Di veder tofìo CupidoRiuenta ognhor sadora, Sciolto in faccia a queSa Dea, Riceuete ò Donne care Che prigione il tien legato ^^ Da la Dea figlia del Marc^. Ed à vn Lauro ineatttato. E pofcia difpenfaflero a tutti il prefente Manifedo di VENERE. B 2 VE-. venere A TVTTO IL MONDO- ^ D A N O le querce giufìiffìme di V E N E R E gli habifatoritutri del Ciclo, dcifAria , dellAcque, delia Terra, e dellIn-l] ferno. Mirino, quanto ragioneuolmente in lei sacccndanodifiamma irata gli (pirici migiioridel cuore;e pofcia altrcuncomcffi da glimpulfidicompaflìoncuole afFctto, quanto dallin-lerelTe più grande, che polla lor premere, saccingano à ven-dicar quel tortOjchc tormcntofametitc laifligge. Sappiano,che,per auifodìFama veridica,ho penetratohor horajchc,péfòpta di maligno firaragcma, ftà ne i Giardini di Delo, e prigioniero, edincatenatoA MÒ R E : Sta prigioniero, nelle mani di Diana quel mio figlio, alle cui dokiflìnìccateneiì pregiano di viucrelchiaui gli armonici concenti del Ciclo, le marauiglrofa>vicende del Mondo, i parti migliorjdella Natura, e finalmente lanime tutte, chap-prelero djl gran Monarca le naturalezze più fubliroi, e le perfezioni più grandi. St
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