Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua : per le quali si dimostra come, e per chi le bell' arti di pittura, scultura, e architettura lasciata la rozzezza delle maniere greca, e gottica, si siano in questi secoli ridotte all' antica loro perfezione . tefte : econdufle le fue pitture con gran diligenza eltudio: e benché talvolta deflea quelle alcuni vivi refleifii non tolfe loro però la foniiglianza del natura-le ; ina gli diede con ciò una certa grazia e vaghezza particolare . Refta-rono dopo fua morte due fuoi fratelli, Vincenzio il foprannominato, eOttaviano: e quelli fu padre d


Notizie de' professori del disegno da Cimabue in qua : per le quali si dimostra come, e per chi le bell' arti di pittura, scultura, e architettura lasciata la rozzezza delle maniere greca, e gottica, si siano in questi secoli ridotte all' antica loro perfezione . tefte : econdufle le fue pitture con gran diligenza eltudio: e benché talvolta deflea quelle alcuni vivi refleifii non tolfe loro però la foniiglianza del natura-le ; ina gli diede con ciò una certa grazia e vaghezza particolare . Refta-rono dopo fua morte due fuoi fratelli, Vincenzio il foprannominato, eOttaviano: e quelli fu padre di Pietro {a) Dandini, il quale avendo in fanciul-lezza attefo alla pittura appreflò a Vincenzio fuo zio, non fu prima giuntoalletà di diciotto anni, che me(Te in pubblico opere belle di fua mano: edavendo poi fatti grandi (ludj in Roma, in Venezia, e per la Lombardia,ed acquiftata una franchezza di pennello, quafi impareggiabile, con altreottime qualità dellarte, ha dato e dà tuttavia sì gran faggio di fuo valore,che a noi porgerà ancora a fuo tempo aflai materia di parlar di lui e dellebelle opere fue. (a) Piero Dandini morì V anno 1712 « loffio Ottaviano , e Vincenzio , oggi Gejuita,fuoi figliuoli, buoni profeffori ambedue di pittura. FELICE. FELICE FICHERELLI DETTO FELICE RIPOSOPITTOR FIORENTINO ? Difcepolo di Jacopo da Empoli, nato circa al 1605. jfa 1660. |E3ice Ficherelli nacque in SanGimignano, antichifiìma Terradi Valdelfa, di parenti molto onorati e civili. Fino dallapiù tenera età fi condune a Firenze, quanto privo di affi*ftenza e davere, altrettanto provvido di genio e defideriodi cole appartenenti a difegno: e volle la buona fortuna fua»che egli, non fo in qual maniera, defìe alle mani dun Ca-valiere, che in quel tempo avea luogo frapiù degni della noftra patria,amiciffimo delle buone arti. Quelli fu Alberto dOttavio de Bardi, de/Conti di Vernio, che allora fofteneva la carica di Cavallerizzo Maggio-re della gloriola memoria del Sereniffimo Cardina


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